Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi La Scienza dello Spirito | Page 5
Premessa
Cosa è il White
La tecnologia White è abbastanza
nuova e ancora poco conosciuta
al di fuori degli ambiti della
ricerca e sperimentazione specifi-
ca condotta da chi già lo utilizza.
Prima
di entrare nel vivo del
discorso è oppor tuno fare un’in-
troduzione per spieg are, in sintesi,
di cosa si tratta.
Il White è una tecnologia di bioriso-
nanza olografica elaborata dal ricerca-
tore indipendente Alberto Tedeschi.
Si tratta di un concetto innovativo che
si basa su raffinati principi di fisica
quantistica, la cui applicazione per-
mette di innescare un meccanismo di
purificazione dalle informazioni nega-
tive accumulate nella nostra materia
organica.
Le molecole della materia vivente, se
questa si trova nel suo stato ottimale,
sono collegate tra di loro in rapporti
armonici e sinergici che la rendono e
mantengono "fluida".
Quando sopraggiunge un inquinamen-
to, che crea quindi tossina, o perché si
sono assunti (ingeriti, r espirati, …)
degli agenti poco salutari, o perché un
qualcosa ha provocato in noi delle
emozioni negative, le tossine che per
questo vengono a formarsi, legano tra
di loro le molecole con la loro presen-
za viscosa nella materia che hanno
inquinato, addensandole in gruppi
(grappoli, clusters).
Questi fanno perdere alla sostanza la
sua originaria fluidità (ovver o l'ar mo-
nia siner gica dello stato ottimale) e si
creano delle ostruzioni che nel tempo
possono risultare dei veri e propri
blocchi energetici e dei bubboni i
quali, continuando ad accumularsi e
aumentare, diventeranno poi la causa
dell’insorgere di malattie. Infatti inta-
sano i canali energetici sottili.
L'utilizzo del White svincola le mole-
cole prigioniere e libera le tossine che
si erano accumulate nei clusters.
Questa azione stimola l'organismo a
innescare un buon processo di purifi-
cazione fisica e psichica, (non dimenti-
chiamo che pur e il cer vello è un nostr o
or gano!).
Il nome "White" è l'acronimo di W i d e
Holographic Intensifier Transfer
E n e r g y , ovvero: "grande intensificato-
re per il trasferimento energetico olo-
grafico".
Alberto Tedeschi l’ha definito di "bio-
risonanza olografica" per evidenziare
che il metodo White è capace essere in
risonanza con le frequenze armoniche
della vita, da ciò la definizione di "bio-
risonanza"; mentre "olografica" sta a
indicare il concetto, spiegato ora dalla
nuova fisica, che in ogni più piccola
parte di noi stessi sono contenute le
informazioni dell'intero organismo. Di
conseguenza, anche utilizzando il
White su una minuscola parte di noi,
riusciamo però a comunicare frequen-
ze armonizzanti all'intero organismo.
(Tratto da “La Biorisonanza olografica
W hite” di Carla Caporale, pubblicato
da L’Alber o Sacr o).
C HI UTILIZZA IL W HITE
Come spiega Tedeschi stesso, la tecno-
logia White può essere paragonata al
sistema Windows entro cui trovano
configurazione i diversi programmi,
ovvero le differenti metodiche via via
elaborate dai primi professionisti
(medici, psicologi, terapeuti, ar chitetti,
ricer catori...) che, vicini a lui per ami-
cizia o per spirito di ricerca, hanno
vissuto e quindi sperimentato la nasci-
ta e la successiva crescita di questa tec-
nologia.
Oggi, questi professionisti rappresen-
tano coloro che, con le loro sperimen-
tazioni, riflessioni e ricerche, hanno
contribuito al consolidamento della
metodica.
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Vengono spesso riferiti come apparte-
nenti al Gruppo di ricerca iniziale, che
però non è mai stato strutturato a
gruppo di lavoro in comune (spesso i
vari ricer catori non si conosce vano ne p-
pur e se non per nome), bensì sempre e
solo facente riferimento ad Alberto
Tedeschi, che ne teneva le fila.
Oggi il Gruppo si è allargato in vari
gruppi di ricerca. Alcuni ancora con-
dotti dai primi professionisti, quelli
del Gruppo iniziale che, con le loro
diverse metodiche e approccio, porta-
no avanti l’approfondimento del
White nei loro team di riferimento,
altri invece si sono man mano aggiun-
ti. Ovviamente il riferimento rimane
sempre Alberto Tedeschi, che racco-
glie le informazioni da tutti e le fa pas-
sare, in modo che l’esperienza degli
uni possa andare a beneficio anche di altri.
Fra quei primi professionisti in que-
stione troviamo anche Carla Caporale,
al tempo giornalista per alcune testate
che si occupavano di benessere psico-
fisico e nuova cultura. Diverse sono
state le interviste che quindi pubblicò
su Alberto Tedeschi, visto che seguiva
le sue ricerche ancora da prima che
arrivasse all’elaborazione della tecno-
logia White. Queste interviste sono
state poi raccolte ne “La Biorisonanza
olografica White”, da cui è tratta la
sintesi riportata all’inizio.
Ovviamente, come specifica l’Autrice
nell’introduzione, sono stati da lei
maggiormente colti quegli aspetti con
cui è entrata in risonanza.
Come gli aspetti sulla consapevolezza,
in sintonia con le sue conoscenze e la
conseguente metodica di lavoro.
Mentre gli aspetti più prettamente
scientifici o legati alla bioarchitettura
sono stati colti di meno e quindi anche
meno sviluppati.