Dopo un certo tempo tutte le molecole saranno uscite disperdendosi. Anche se casualmente qualche molecola rientrerà nella boccetta il sistema complessivo è ormai disordinato e l ' energia termica che ha messo in moto il fenomeno dispersa e quindi non più recuperabile. Il concetto di entropia ha conosciuto grandissima popolarità nell ' 800 e nel ' 900, grazie proprio alla grande quantità di fenomeni che aiuta a descrivere, fino ad uscire dall ' ambito prettamente fisico ed essere adottato anche dalle scienze sociali, nella teoria dei segnali e nell ' informatica teorica. È tuttavia bene notare che esiste tutta una classe di fenomeni, detti fenomeni non lineari( per esempio i fenomeni caotici) per i quali le leggi della termodinamica( e quindi anche l ' entropia) devono essere profondamente riviste e non hanno più validità generale.( Da Wikipedia, l ' Enciclopedia libera)
3- Sulla base dei lavori di Maxwell e Boltzmann, la fisica classica forniva uno schema di calcolo dell ' entropia di un sistema fisico complesso a partire dalla molteplicità di configurazioni spaziali e di velocità dei componenti elementari( atomi, molecole). Tale schema dava luogo ad un valore infinito dell ' entropia al tendere della temperatura assoluta a zero. L ' apparizione di un infinito in una teoria denuncia la presenza al suo interno di una inconsistenza concettuale; d ' altra parte l ' esperienza indicava, come affermato nel terzo principio della termodinamica enunciato da Nernst, che invece il valore limite dell ' entropia, per temperatura tendente a zero, era zero. Dove era l ' errore della fisica classica? L ' analisi successiva, iniziata da Planck, dimostrò che la catastrofe del concetto di entropia spariva se i componenti primi della materia erano assunti come intrinsecamente fluttuanti, cioè se le loro posizioni e velocità erano " incerte " all ' interno di intervalli di valori delle due grandezze. In fisica classica questi due intervalli possono essere resi piccoli a piacere in maniera indipendente; nella fisica quantistica invece la riduzione dell ' uno implica l ' aumento dell ' altro, in definitiva la fluttuazione della materia e ' un fatto intrinseco.( Da " Basi materiali dell ' unità psico- fisico- emotiva dell ' essere vivente ", E. Del Giudice, INFN- Milano e G. Talpo, Sistemi s. r. l.- Settore ricerca- Trento)
4- È impossibile in un dato istante, precisare sia la velocità sia la posizione di un corpuscolo, per cui è una indeterminazione ineliminabile nella misura simultanea della posizione e del momento- quindi della velocità- di una particella.
5- È una costante fisica che viene usata per descrivere la dimensione dei quanti. La costante di Planck viene espressa in energia moltiplicata per il tempo, oppure in momento per distanza.
Da ciò l ' affermazione, dettata dalla logica, che la fisica classica si basa su dei principi inconsistenti. La fisica classica viene così sostituita dalla fisica quantistica. Infatti fu Max Planck a scoprire l ' errore, ovvero il ritenere localizzabili le molecole.
La fisica quantistica non considera concepibile che gli oggetti fisici debbano essere considerati inerti, perché questi sono dotati, infatti, di una fluttuabilità intrinseca, assolutamente indeterminata. Ovvero, oscillano in tutti i modi possibili e immaginabili.
Nella fisica quantistica l ' oggetto fisico, sia esso un corpo materiale o un campo di forza come il campo elettromagnetico, è intrinsecamente fluttuante, animato da una oscillazione spontanea, indipendente da cause esterne, il cui ritmo è denominato nel gergo dei fisici " fase dell ' oscillazione ". Perciò un oggetto quantistico è caratterizzato non soltanto dall ' energia e dall ' impulso, ma anche dalla fase.
L E FLUTTUAZIONI
La materia dunque, non è inerte, ma si agita, oscilla, è irrequieta. Citando il mio compianto amico e ben noto fisico, Giuliano Preparata, è afflitta da un " horror quietis ". In altre parole, il significato profondo della fisica quantistica è la negazione della separabilità tra materia e movimento, oscillazione.
Il ritmo di questa fluttuazione, cioè la fase, è tipico di ogni oggetto, e diventa la nuova grandezza fisica che si va ad aggiungere alle altre: l ' energia, la velocità, la posizione … Grazie all ' introduzione di questo concetto l ' entropia non è più infinita e la nuova variabile fisica entra quindi in gioco. Vediamo allora con che conseguenze. Di primo acchito sembrerebbe paradossale, tuttavia, la prima conseguenza della fluttuazione intrinseca degli oggetti fisici, è quella di rendere il loro comportamento assolutamente prevedibile!
Consideriamo un semplicissimo sistema fisico, l ' atomo di idrogeno, con il suo protone e l ' elettrone attorno.
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Il protone emette una forza attrattiva, che, a voi che di sicuro amate la terminologia orientale, potremmo pure descrivere come elemento yin, mentre l ' elettrone emette una forza oscillante, per cui, rifacendoci nuovamente alla terminologia orientale potremmo descrivere come elemento yang. A causa di queste due forze opposte, essi si attraggono. Tuttavia il principio di indeterminazione di Heisenberg che afferma come l ' incertezza nell ' impulso è proporzionale all ' incertezza nella velocità, dovuta alla fluttuabilità [ 4 ], moltiplicata l ' incertezza della sua posizione, deve essere almeno uguale o maggiore di una certa costante universale, conosciuta col nome del suo scopritore, ovvero la costante di
Planck [ 5 ]
Tutto ciò comporta che, man mano che l ' elettrone si avvicina, perché attratto dal protone, la sua posizione diventa sempre meno incerta; al contempo la sua velocità aumenta e può quindi diventare immensa, a tal punto che, se la sua posizione diventasse troppo vicina, verrebbe per forza sbalzato via, in quanto il potere d ' attrazione del protone non è più in grado di trattenerlo! Ovvero, la forza del protone attira l ' elettrone che, avvicinandosi, fluttua sempre di più. Più si avvicina, più la sua velocità aumenta, così, se supera il punto per cui il protone riesce ancora a trattenerlo, questo viene letteralmente proiettato via.
Per cui l ' atomo non esisterebbe più! Invece, a una certa distanza, e solo precisamente a quella, si ottiene l ' equilibrio assoluto che li mantiene in connessione perfetta. La distanza esatta è quella conosciuta come del raggio di un atomo di idrogeno: ovvero 0,529 Å( Aengstrom). Se diventasse un poco più grande l ' attrazione lo riporterebbe indietro. Se diventasse un poco più piccola la fluttuazione lo farebbe schizzare via. E con questo potete appurare come la fisica quantistica proponga il determinismo più totale!
L A FASE DELL’ OSCILLAZIONE La materia quindi non è governata unicamente dall ' energia, ma è pure governata dal ritmo della fluttuazione.