Emilio Del Giudice / Alberto Tedeschi La Scienza dello Spirito | Page 18
C OMMENTI
CRITICO
A LBERTO
(D A U N
M ILANO ,
F RANCO P ASSONI ,
C UBO DI
D ’ ARTE ,
AL
T EDESCHI
DI
INCONTRO
POCHI
A
MESI
CASA
DI
PRIMA
P ASSONI
DELLA
A
SUA
SCOMPARSA )
Questo oggetto è un oggetto concettua-
le, ha delle caratteristiche che sono
proprie e che lo distinguono da tutte le
altre programmazioni che sono state
presentate in passato.
La cosa più importante, innanzitutto, è
che si presenta con la sua massa, la
quale è fatta da un metacrilato, se non
sbaglio di poliestere, e questo gli per-
mette di avere una capacità di rifrazio-
ne e riflessione della luce e nello stes-
so tempo permette a noi di rilevare
alcune osservazioni che sono del tutto
particolari. Innanzitutto noi vediamo che
il passaggio della luce da un punto ad
un altro del nostro parallelepipedo è
dominato dalla presenza di un al di là
che è sempre raccordato a questo tipo
di oggetto.
Inoltre, la fabbricazione di questo ogget-
to è anche particolare perché, pur
essendo di natura geometrica, non è
assolutamente parallelo, diritto, come
potrebbe essere un altro oggetto, ma ha
delle possibilità di rilievo che sono
diverse da tutti gli altri e queste pos-
sibilità permettono di fare delle osserva-
zioni di tipo ottico del tutto particolari.
Vediamo che ci sono anche dei proces-
si di anamorfosi perché la rifrazione
degli oggetti presentati si può manife-
stare in diversi modi. Vista sia dal
nostro punto, che può essere fermo e
l'oggetto in movimento, come al contra-
rio, l'oggetto fermo e noi in movimento.
Diciamo subito che si presenta con una
bellezza estrema perché già questa sua
luminosità, questa sua caratteristica di
presentarsi come un corpo, direi, estra-
neo rispetto a ciò che noi abitualmente
vediamo, le dà un aurea molto partico-
lare.
Il fenomeno più interessante è proprio
determinato dalla presenza di angolature
che vengono riflesse all'interno e che
sono portate dall'esterno all'interno e
viceversa, creando dei corpi nei corpi
stessi.
Ecco, tu che hai costruito questo ogget-
to a cosa hai pensato nel farlo?
Mi sono ispirato innanzitutto al rapporto
aureo, se tu vedi la facciata più gran-
de, ha una dimensione particolare per
cui un lato è maggiore al lato inferiore.
Il rapporto è 1,618 il famoso "phi". Che
però, essendo fatto a mano è sempre
leggermente imperfetto. Inoltre, questo
materiale plastico viene trattato con un
procedimento tecnologico particolare, che
fa si che esso assuma delle caratteri-
stiche elettromagnetiche simili all'acqua
fluida. Questo significa che l'acqua,
proprio per la sua fluidità, è legata al
concetto di vita, di vitalità. Mentre il
rapporto aureo imperfetto ha un signifi-
cato di tendere verso la perfezione della
vita, e non un punto di arrivo.
Quindi è un oggetto che rappresenta nel
suo punto di baricentro il vuoto, ovvero
l'assoluta apertura alla vita e alla flui-
dità.
Tu parli di proces-
so aureo e questo
è anche uno dei
fenomeni più impor-
tanti
legati
al
mondo del disegno;
il disegno si serve
di moduli aurei pro-
prio per arrivare a
delle definizioni di
tipo prospettico che
siano
capaci
di
presentare
una
realtà lontana e
vicina
e,
nello
stesso tempo, una
falsa realtà perché
è costruita dall'uo-
mo, non è nella
natura delle cose. Il processo più inte-
ressante è proprio dato anche da que-
sta fluidità che è tipica dell'acqua, per-
ché questo oggetto pur essendo un
oggetto con un suo peso specifico, si
riferisce appunto a quel famoso 1,618
che è uno dei capisaldi della scienza
attuale in un certo senso, come scoperta.
La sua più bella capacità è proprio
quella di mostrarti, per esempio visto da
certe angolazioni, alcune facce interne
ed esterne che vengono riprese dalla
realtà e che vengono trasformate dal-
l'oggetto. Questa è la cosa più interes-
sante. Se vogliamo può essere avvicina-
to a un certo tipo di arte programmata,
ma è già al di là di questo, è al di
sopra. In un certo qual senso proprio
perché le sue caratteristiche sono di tipo
scientifico ed estetico.
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Due caratteristiche che in questo caso
vanno perfettamente d'accordo.
Devo anche lodare il modo in cui è
stato costruito questo oggetto, perché mi
sembra che sia stato fatto a mano, è
un oggetto artigianale, creato senza
l'uso della macchina.
Questo lo possiamo rilevare guardando
certe spigolature, certi piani e determi-
nate linee che non sono regolari e che
presentano un processo di rilievi e di
rifrazioni diverse.
Questo permette di dare delle visioni di
tipo ottico magari ingrandite, magari
particolari e che si presentano all'inter-
no della cosa come se fossero sole
appartenute a questa cosa e non ad
altre cose che vi sono state immesse.
Ecco noi lo vediamo
in questo caso guar-
dando le nostre dita,
non
sembrano
la
parte finale delle
nostre mani, ma sono
oggetti a sé che
hanno
una
loro
caratteristica e una
loro estetica e qui
acquistano un loro
valore, anche da un
punto di vista della
prospettiva.
Come lo definiresti
questo oggetto da un
punto di vista senso-
riale?
Io lo definirei come uno dei nuovi pro-
grammi che si possono presentare all'ar-
tista e allo scienziato nel mondo di
oggi, come uno degli esempi dell'appli-
cazione di questi due concetti che pos-
sono dare un risultato estremamente
interessante proprio perché hanno in
comune delle particolarità.
Personalmente mi sento attratto da que-
sto oggetto, lo trovo anche molto bello,
direi magico, proprio perché possiede
queste caratteristiche che sono determi-
nate né da concetti razionali né da con-
cetti irrazionali, in quanto nell'osserva-
zione può essere rovesciato, dall'irrazio-
nale al razionale e viceversa.
Volevo creare un oggetto che non fosse
statico. Ma che desse l'idea del "muo-
versi verso".