Documenti congresso PD 2013 Barca | Page 48

In primo luogo, con il coinvolgimento di associazioni e aggregazioni giovanili esistenti, anche rigorosamente indipendenti, è possibile costruire nei luoghi territoriali del partito un vero e proprio“ apprendistato cognitivo” che affidi ai giovani, sfruttandone la disponibilità di tempo e il desiderio di cambiamento, il compito di animare il dibattito sulle questioni di interesse comune, con un’ esplicita inversione dei ruoli rispetto alle precedenti generazioni: interpretare e discutere dati; reperire e valutare norme; ricercare e valutare argomentazioni di merito; investigare modelli attuati altrove; partecipare a applicazioni di sperimentalismo; studiare e illustrare documenti di indirizzo delle istituzioni internazionali, europee e nazionali. A questa funzione potrà corrispondere a livello nazionale l’ aggiornamento del dibattito generale a partire da istruttorie curate dai giovani, con la cooperazione di non-giovani, esperti, anche essi propensi ad apprendere. È così che si rende possibile ed effettiva, senza paternalismi, l’ abitudine al lavoro tra generazioni.
In secondo luogo, i giovani- siano essi membri, simpatizzanti o“ altri”- possono portare nel partito, grazie a spazi dedicati, la conoscenza delle esperienze che essi realizzano nel territorio in modo auto-organizzato mirando a trasformazioni concrete. Questa pratica potrà stimolare lo sperimentalismo e consentirà di prendere contatto con i community leaders emergenti, nel riconoscimento della loro assoluta indipendenza. Infine, il partito potrebbe favorire le opportunità esplorative e formative di qualità per i giovani iscritti e simpatizzanti, promuovendo attraverso formatori-accompagnatori l’“ esplorazione del mondo” attraverso libri,“ missioni” in altri territori, incontri culturali e con personalità capaci di fomentare interrogativi e ricerca.
Queste linee di azione, oltre a tonificare la mobilitazione cognitiva, potranno anche mettere su basi diverse la selezione di nuovi volontari o funzionari per lo stesso partito: non riti cooptativi, logiche di approvazione o disapprovazione e neppure esaltazione di“ esperienze simbolo”, ma sani e trasparenti processi di selezione, promozione e formazione. Si eroderà così la logica dell’ adesione basata su fedeltà e subalternità. Potrà essere combattuta la propensione malsana, presente soprattutto nelle zone difficili del Paese, a costruire dipendenza dalla politica, creando false élite nel mondo giovanile fondate su protezioni, veicoli e legami per ottenere impiego o parti di reddito o per intercettare e partecipare a reti che facilitano la conquista di posizioni di rendita
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