Documenti congresso PD 2013 Barca | Page 20

3 . Quale governo della cosa pubblica ?
Per avere un buon governo bisogna dunque rompere la fratellanza siamese fra Stato arcaico e partiti Stato-centrici , e bisogna cambiare l ’ uno e gli altri . Per capire come , e in particolare per capire se i partiti vadano trasformati o superati , è necessario partire dalla macchina delle politiche pubbliche e dal metodo di governare che vorremmo . Lo farò nel modo sommario che queste note richiedono e consentono .
La macchina delle politiche pubbliche del nostro paese - lo si è detto - è anacronistica in tutte le fasi del processo di costruzione dell ’ azione . Nel quindicennio postbellico , l ’ Italia costruisce una soluzione per la regolazione dei mercati e per la macchina pubblica che consente una straordinaria stagione di sviluppo . Ma si tratta di una soluzione “ straordinaria ” – per il compromesso politico che la sorreggeva e per la non sostenibilità degli strumenti impiegati – e dunque fragile 21 . Né allora né nelle molte successive stagioni abbiamo saputo costruire , né per la macchina pubblica , né per i mercati , una soluzione adeguata . In particolare mai abbiamo saputo realizzare una radicale ed efficace revisione della macchina pubblica uscita dal fascismo . Oggi , nel recuperare gli anni perduti non è certo ragionevole ripercorrere le strade che altri paesi hanno nel frattempo battuto e superato . Non perché esse non abbiano prodotto , soprattutto in Europa , risultati positivi , ma perché è bene trarre lezione dalla loro esperienza e costruire direttamente gli strumenti con cui il mondo contemporaneo si sta cimentando oggi .
Questi nuovi strumenti sono riassunti nell ’ espressione “ democrazia deliberativa ” 22 , che declinerò nella sua versione dello “ sperimentalismo democratico ” 23 . Questo metodo mira a superare i gravi errori della “ macchina pubblica minimalista ” che ha dominato l ’ ultimo trentennio , portando alla crisi generale in cui ci troviamo , e le criticità della “ macchina pubblica socialdemocratica ” – estendendo con Tony Judt 24 il termine
21 Sostengo questa tesi in Barca , F . ( 1999 ), Il capitalismo italiano . Storia di un compromesso senza riforme , Donzelli
editore , Roma . La fragilità riguarda sia la soluzione adottata per la macchina pubblica , sostituita in sue fondamentali funzioni dalla soluzione “ nittiana ” degli enti pubblici , sia l ’ assenza di una regolazione concorrenziale dei mercati , di una soluzione adeguata alla separazione proprietà-controllo e di un rapporto di forza abusivo del capitale nei confronti del lavoro ( che attiverà l ’ instabilità drammatica degli anni ’ 60 e ’ 70 ). 22 È non a caso il modello di riferimento usato da Cassese , S . ( 2013 ), per la sua critica del caso italiano . Del vasto
dibattito italiano e internazionale sul tema , cito per tutti Bobbio , L . (“ Le arene deliberative ”, in Rivista Italiana di Politiche Pubbliche , n . 3 , 2002 ). 23 Cfr . Sabel , C . F . e Zeitlin , J . ( 2012 ) e Sabel . C . ( 2012 ). 24 Cfr . Judt , T . ( 2010 ), Ill Fares the Land , Penguin Press , Guasto è il mondo , ( 2011 ), Laterza .
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