STORIE DI IMPRENDITORI ITALIANI IN ARGENTINA
I TORTONE DI CORDOBA
Oltre ad essere un’autorità
della Camera di Commercio
Italiana a Cordoba, Dante
Tortone è uno dei proprietari
di Tortone S.A., un’impresa
di Cordoba che si dedica alla
produzione di macchine per
il settore delle costruzioni.
Tutto comincia con suo
padre Tommaso, nato in un
piccolo paesino del Piemonte, Sant’Antonio Bilagio,
che adesso è praticamente
un quartiere della città di
Fossano, in provincia di
Cuneo. Dopo aver avuto
un’azienda dedita alla commercializzazione di macchine a Savigliano, insieme
ai fratelli Tommaso decide di
cercare fortuna in Argentina,
dove si erano già trasferiti
tre suoi zii.
Dopo essere giunto nella
provincia di Cordoba, nell’anno 1952, compra un’officina in cui si fabbricavano
parafanghi per la FIAT che
era appena arrivata in città.
L’azienda comincia a crescere poco a poco, fino al
punto che, nel 1957, ha bisogno di una segretaria, che
poi diviene sua moglie nonché madre di Dante e dei
suoi fratelli. All’inizio degli
anni Sessanta Tommaso
viaggia in Italia e acquisisce
una licenza per fabbricare
gru. In questa maniera,
mentre continua a fornire
prodotti alla Fiat, l’azienda
di famiglia comincia con la
produzione di prodotti diversi. Ad un certo punto
l’imprenditore piemontese si
dice stanco dell’Argentina e
sembra sul punto di trasferirsi con la famiglia in Canada, ma poi l’azienda vince
un appalto per la IAME, la
fabbrica di aerei di Cordoba;
tra un lavoro e l'altro, non si
sono più trasferiti.
Tra la metà degli anni Sessanta fino alla fine degli
anni Ottanta vi è stata l'epoca d'oro della ditta, assicura Dante, “Nel 1966
abbiamo cominciato a fabbricare rulli di compattamento, e, piu avanti, è
arrivato il lavoro piu importante nella storia della Tortone: le componenti per la
costruzione del tunnel sotto
il fiume Paranà. Quella è
stata un’opera che ha dato
molta forza all’azienda, ed è
stato un grande successo”.
In seguito la famiglia ha deciso di specializzarsi in macchine per le costruzioni,
come escavatrici idrauliche e
pale meccaniche. Gli anni
Novanta sono stati difficili
Una macchina prodotta dalla Tortone SA.
per l’industria argentina, ricorda l’imprenditore: molte
aziende hanno chiuso, e noi
abbiamo ridotto la nostra
produzione ed abbiamo aggiunto il servizio di deposito
fiscale. Prima esportavamo a
molti paesi dell’America Latina, ma poi le multinazionali
come la Caterpillar o la New
Holland, non hanno lasciato
spazi alle aziende più piccole.
Circa il rapporto con l’Italia,
Dante dice che non è mai finito. Suo padre comprava le
licenze per costruire macchine alle ditte italiane, e i
membri della famiglia vi
sono tornati spesso, sia per
lavoro che per turismo.
Adesso sono responsabili
dell’azienda i figli dei fondatori, “…ma solo perchè il
corpo dei fondatori non ce la
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faceva più… Mio padre ha
dovuto smettere di lavorare
nel 2004 ed è morto nel
2012. Mio zio, vive ancora,
ma è andato in pensione. Per
loro questa ditta era la vita,
come per tanti italiani. Se
avessero potuto scegliere
sarebbero morti lavorando”.
L’insegnamento da parte di
Tomaso che rimane tuttora è
quello di essere responsabile,
lavorare molto e andare
sempre avanti, trovare la
maniera di continuare, nonostante le difficoltà. “E lui
mi diceva sempre che vendere a buon prezzo lo fanno
tutti, però quello che fa veramente la differenza è trovare un buon prezzo per
comprare. E lui lo faceva
anche quando si comprava
delle camicie: era un commerciante a tempo pieno”.