Diario Italia Ottobre 2014 | Page 5

STORIE DI IMPRENDITORI ITALIANI IN ARGENTINA I TORTONE DI CORDOBA Oltre ad essere un’autorità della Camera di Commercio Italiana a Cordoba, Dante Tortone è uno dei proprietari di Tortone S.A., un’impresa di Cordoba che si dedica alla produzione di macchine per il settore delle costruzioni. Tutto comincia con suo padre Tommaso, nato in un piccolo paesino del Piemonte, Sant’Antonio Bilagio, che adesso è praticamente un quartiere della città di Fossano, in provincia di Cuneo. Dopo aver avuto un’azienda dedita alla commercializzazione di macchine a Savigliano, insieme ai fratelli Tommaso decide di cercare fortuna in Argentina, dove si erano già trasferiti tre suoi zii. Dopo essere giunto nella provincia di Cordoba, nell’anno 1952, compra un’officina in cui si fabbricavano parafanghi per la FIAT che era appena arrivata in città. L’azienda comincia a crescere poco a poco, fino al punto che, nel 1957, ha bisogno di una segretaria, che poi diviene sua moglie nonché madre di Dante e dei suoi fratelli. All’inizio degli anni Sessanta Tommaso viaggia in Italia e acquisisce una licenza per fabbricare gru. In questa maniera, mentre continua a fornire prodotti alla Fiat, l’azienda di famiglia comincia con la produzione di prodotti diversi. Ad un certo punto l’imprenditore piemontese si dice stanco dell’Argentina e sembra sul punto di trasferirsi con la famiglia in Canada, ma poi l’azienda vince un appalto per la IAME, la fabbrica di aerei di Cordoba; tra un lavoro e l'altro, non si sono più trasferiti. Tra la metà degli anni Sessanta fino alla fine degli anni Ottanta vi è stata l'epoca d'oro della ditta, assicura Dante, “Nel 1966 abbiamo cominciato a fabbricare rulli di compattamento, e, piu avanti, è arrivato il lavoro piu importante nella storia della Tortone: le componenti per la costruzione del tunnel sotto il fiume Paranà. Quella è stata un’opera che ha dato molta forza all’azienda, ed è stato un grande successo”. In seguito la famiglia ha deciso di specializzarsi in macchine per le costruzioni, come escavatrici idrauliche e pale meccaniche. Gli anni Novanta sono stati difficili Una macchina prodotta dalla Tortone SA. per l’industria argentina, ricorda l’imprenditore: molte aziende hanno chiuso, e noi abbiamo ridotto la nostra produzione ed abbiamo aggiunto il servizio di deposito fiscale. Prima esportavamo a molti paesi dell’America Latina, ma poi le multinazionali come la Caterpillar o la New Holland, non hanno lasciato spazi alle aziende più piccole. Circa il rapporto con l’Italia, Dante dice che non è mai finito. Suo padre comprava le licenze per costruire macchine alle ditte italiane, e i membri della famiglia vi sono tornati spesso, sia per lavoro che per turismo. Adesso sono responsabili dell’azienda i figli dei fondatori, “…ma solo perchè il corpo dei fondatori non ce la CERCHIAMO COLLABORATORI/GIORNALISTI IN VARIE CITTÀ DELL’ARGENTINA. GLI INTERESSATI POSSONO SCRIVERE A [email protected] faceva più… Mio padre ha dovuto smettere di lavorare nel 2004 ed è morto nel 2012. Mio zio, vive ancora, ma è andato in pensione. Per loro questa ditta era la vita, come per tanti italiani. Se avessero potuto scegliere sarebbero morti lavorando”. L’insegnamento da parte di Tomaso che rimane tuttora è quello di essere responsabile, lavorare molto e andare sempre avanti, trovare la maniera di continuare, nonostante le difficoltà. “E lui mi diceva sempre che vendere a buon prezzo lo fanno tutti, però quello che fa veramente la differenza è trovare un buon prezzo per comprare. E lui lo faceva anche quando si comprava delle camicie: era un commerciante a tempo pieno”.