CAPO DELLA‘NDRANGHETA ARRESTATO IN ARGENTINA
PUERTO IGUAZU - Il Corpo della Gendarmeria Nazionale argentina ha arrestato Pantaleone “L’ingegnere” Mancuso,
ritenuto uno dei capi della'Ndrangheta,
la mafia calabrese. Mancuso e stato
trovato dalla gendarmeria nella città
frontaliera di Puerto Iguazú quando
cercava di andare in Brasile in un autobus turistico con 130.000 dollari USA in
contanti. I funzionari della frontierahanno trovato delle irregolarità nei documenti, risultati intestati ad altra
persona. Una volta scoperta la sua vera
identità grazie all’esame delle impronte
digitali, è stato arrestato in attesa che il
governo italiano chieda l’estradizione.
Il boss tratto in arresto
DESAPARECIDOS:
UN PROCESSO IN ITALIA
Un momento della presentazione da parte del ministro Casamiquela
L’AGRILCOLTURA FAMILIARE ARGENTINA PRESENTATA IN ITALIA
ROMA. In occasione del “Dialogo sulla Nutrizione” per il G77 organizzato a Roma
dalla Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO),
una comitiva argentina si è recata nella capitale italiana per presentare l’esperienza della agricoltura familiare nel nostro paese, guidato dal ministro dell’Agricoltura, Carlos Casamiquela, insieme ad altri funzionari argentini e del Mercosur.
Nel suo discorso, il ministro ha segnalato che gli agricoltori familiari sono fondamentali perché sono una garanzia per la sicurezza alimentare, ed “hanno una
enorme capacita vincolo con la cultura e le conoscenze comunitari”. Dopo il “Dialogo”, la comitiva ha partecipato del dibattito su agricoltura familiare realizzato
nella sede dell’ambasciata Argentina a Roma con la presenza dell’ambasciatore
Torcuato Di Tella, accademici, ricercatori, rappresentati parlamentari, diplomatici
e funzionari di diversi paesi latinoamericani e africani.
ROMA. La giustizia italiana processerà per la prima volta venti responsabili del "Plan Cóndor", l’operazione
internazionale di eliminazione di
oppositori politici eseguita dalle dittature militari che negli anni 70 governarono in Sud America. Dopo di
un anno di testimonianze da parte
delle famiglie delle vittime, degli avvocati e degli imputati, la giustizia
italiana ha deciso di sottoporre a
processo politici e militari sudamericani ritenuti responsabili della
scomparsa di ventitre cittadini italiani. Tra gli accusati ci sono undici
cileni, quattro uruguaiani, due peruviani e un boliviano. Sebbene non vi
siano imputati argentini, molte delle
vittime sono state sequestrate in
questo paese.