AGOSTO 2014
L'ITALIA, L'ARGENTINA (IN DEFAULT)
E SHAKESPEARE
Verso la metà di luglio il presidente del Consiglio dei ministri
italiano, Matteo Renzi, aveva scritto al capo di Stato della Repubblica Argentina dimostrando la solidarietà del proprio paese
e soddisfazione per la volontà del paese sudamericano di “continuare il pagamento del debito, punto chiave di grande valore
per i mercati internazionali”.
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IN QUESTO NUMERO
Parlamentari italiani auspicano una
soluzione al debito argentino
PARLAMENTARI ITALIANI AUSPICANO
UNA SOLUZIONE AL DEBITO ARGENTINO
L'Italia, l'Argentina (in default) e
Shakespeare
Accordo tra la scuola italiana di Buenos Aires ed il giornale “l’Italiano”
Come accedere ai fondi europei
Diplomazia popolare e rapporti Italia-Argentina
Spumante con tecnologia italiana
La Camera di Commercio Italiana di
Rosario a Mundovivienda 2014
Expo Milano 2015: un evento promozionale a Cordoba
Viaggi-studio in Abruzzo
Telecom Argentina, vendita in bilico
Imprenditori argentini in missione
commerciale in Italia
Religiosa italiana premiata per la sua
opera in Argentina
Un festival per cortometraggi sull’Italia a Cordoba
Anniversario del Circolo Trentino
Cooperazione tra consolato italiano
e provincia di Cordoba
Una delegazione del
Partito Democratico
consegna all'ambasciatore argentino a
Roma il documento
a sostegno dell'Argentina.
Roma - I parlamentari italiani si sono recentemente occupati del risarcimento, da parte dell’Argentina, dei propri titoli emessi diversi anni or
sono. Si tratta di un argomento di stretta attualità dopo la sentenza
della corte suprema a favore di gruppi di investimento contrari alla soluzione trovata nei primi anni 2000; lo spettro del default tecnico sembra minacciare di nuovo l'Argentina.
Nel Parlamento italiano è stato stilato un documento, sottoscritto da esponenti di tutti i partiti politici, in cui si auspica una soluzione positiva,
ribadendo la necessità di norme internazionali che possano scongiurare
un nuovo tracollo dell'economia dei paesi in difficoltà finanziarie. I firmatari, tra cui spiccano numerosi i parlamentari eletti nella circoscrizione estero, chiedono alle istituzioni finanziarie internazionali – Fondo
Monetario e Banca mondiale – di continuare a cercare una soluzione non
traumatica per il paese sudamericano e che si possa stabilire una procedura concordata per la ristrutturazione dei debiti sovrani.