territorio
vare le sorti delle limonaie ; anche i ragazzini che offrivano limoni ai turisti di passaggio andavano a rifornirsi altrove . Negli ultimi decenni , fortunatamente , si è colto il valore ambientale , etnografico e turistico delle limonaie , testimoni silenziosi di un ’ epoca che aveva portato indubbi benefici allo sviluppo di Limone . Ed allora è iniziata una provvidenziale opera di recupero delle limonaie . Nel 1995 la limonaia del Castèl , posta all ’ interno del centro storico , è diventata proprietà del Comune di Limone e , dopo diversi interventi di restauro , nel 2004 è stata aperta al pubblico . Questa eccezionale struttura si estende su più di un terrazzamento ( le còle ), per l ’ esattezza ci sono tre terrazzamenti da una parte e quattro dall ’ altra rispetto all ’ e- dificio detto casèl . I diversi piani sono collegati da piccole scale . Le piante messe a dimora non sono solo limoni , ma si possono ammirare piante di cedri , pompelmi , mandarini , aranci dolci e amari , chinotti , clementine e kumquat . Il percorso dei visitatori è corredato da pannelli illustrativi della storia delle limonaie e delle caratteristiche delle diverse specie di agrumi . Nel 2024 i visitatori sono stati oltre 200.000 ; l ’ accesso prevede il pagamento di un biglietto di ingresso di 2 Euro . A Limone , dove è aperta una filiale della Cassa Rurale Alto- Garda - Rovereto , si può vivere l ’ emozione di camminare dentro una natura tipicamente mediterranea , di respirare profumi intensi , di riempirsi gli occhi e il cuore del giallo dei limoni e dell ’ azzurro del Garda . È significativo e importante concludere questa illustrazione delle limonaie di Limone con quanto scrisse nel suo Viaggio in Italia J . Wolfang Goethe nel 1786 : « Il mattino era magnifico , un po ’ nuvoloso , ma , al levar del sole , calmo . Passammo davanti a Limone , con i suoi giardini a terrazze
La limonaia del Castèl , vialetto interno ( foto Davide Turrini )
su per il pendio dei monti ; uno spettacolo di ricchezza e di grazia . L ’ intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari che sono collocati ad una certa distanza l ’ u- no dall ’ altro , su per il declivio del monte , a gradini . Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire , in inverno , gli alberi che crescono negli intervalli . La lentezza della traversata favoriva l ’ osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo » Ringrazio di cuore l ’ amico prof . Domenico Fava , profondo conoscitore della storia di Limone e di tutta l ’ area gardesana occidentale , per la preziosissima collaborazione che ha voluto offrirmi per la stesura e il corredo fotografico di questo articolo .
Panoramica della limonaia del Reamòl ( archivio fotografico Domenico Fava ) Limonaia del Castèl , la conquista del territorio coltivabile ( foto Davide Turrini )
22