associazioni l ’ inverso , cioè è un ’ opportunità anche per tutte noi , che spesso non abbiamo relazioni significative con donne migranti . È un ’ esperienza molto stimolante che porta con sé un arricchimento personale ». La provenienza delle partecipanti è la più varia : Albania , Costa d ’ Avorio , Cuba , India , Kosovo , Macedonia , Marocco , Moldavia , Nigeria , Pakistan , Romania , Russia , Sri Lanka , Tunisia , Ucraina e Venezuela . A indirizzarle al corso-laboratorio sono perlopiù le insegnanti dell ’ Istituto comprensivo di Mori , ma anche associazioni del territorio e il passaparola . La sede , in un primo tempo all ’ oratorio , è ora al Centro Casa Dal Rì . L ’ iniziativa è partita dal Caam , Coordinamento attività di accoglienza Mori , rete di associazioni e singoli cittadini avviata nel 2015 e coordinata da Roberto Caliari ( già sindaco di Mori ) con Arci , Gruppo missionario , associazione Filo d ’ erba , scout Masci , Mandacarù , Noi Oratorio , Centro di ascolto e solidarietà della Caritas , parrocchia di Mori e Besagno , Unità pastorale della valle di Gresta , Atas ( Associazione trentina accoglienza stranieri ) e Centro socio educativo territoriale dell ’ Appm ( Associazione provinciale per i minori ). È nell ’ ambito di questa rete che i volontari si sono fatti carico di un bisogno reale , l ’ apprendimento della lingua italiana da parte delle donne migranti , non adeguatamente sostenuto dalla Provincia e dunque privo di finanziamenti . Le risorse sono state trovate nel contributo di una pluralità di soggetti : comune di Mori , Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto , associazione buddista Tupten Osel Ling , Caritro , un ’ azienda privata e alcuni cittadini . A fare la differenza è il servizio di custodia dei figli più piccoli , a cura di cinque volontarie , a turno , in una stanza attigua allestita con il tappeto morbido e dei giochi : a quell ’ e- tà , fino a tre anni , raramente i genitori hanno la possibilità di mandarli al nido , e senza questo sostegno aggiuntivo sarebbe impossibile per le mamme partecipare agli incontri . Sono state organizzate anche diverse uscite in biblioteca ( in un caso per visitare una mostra fotografica e incontrare l ’ autrice ), al negozio Mandacarù , all ’ orto della parrocchia ( organizzato dal gruppo PassapOrto ), dove si sono tenute lezioni en plein air di italiano applicato all ’ agricoltura e ai prodotti della terra . In questo modo le donne conoscono anche la cultura che le ospita , i servizi e le opportunità a loro disposizione , e imparano la lingua che serve loro nella concretezza della quotidianità . Per il futuro si sta organizzando un progetto ambizioso : l ’ avvicinamento al teatro e la partecipazione ad eventi culturali , soprattutto per offrire ai figli delle opportunità di crescita . Ma per le partecipanti sono anche occasioni , oltre che per apprendere l ’ italiano in modo diverso , per ampliare la prospettiva , conoscere la
cultura del territorio , passando bei momenti assieme ai loro bambini e ad altre famiglie . « Una fase ulteriore alla quale stiamo lavorando -spiega Montanari- prevede una sorta di reciprocità nello scambio culturale con la creazione di una pubblicazione che rimanga quale patrimonio e testimonianza . È il racconto delle loro tradizioni , con cui arricchire la nostra comunità di saperi e valori di culture diverse . Le donne migranti sono anche portatrici di competenze , di saperi e di valori che spendono soprattutto nell ’ ambito della propria famiglia e nella cerchia delle conoscenze . Il laboratorio intende costruire un contesto nel quale valorizzare alcune di queste competenze , come la loro lingua , i racconti , le fiabe e i giochi per bambini , le ricette e i cibi tradizionali , ma anche il racconto di quello che hanno passato e delle difficoltà che hanno incontrato qui da noi ». Una recente novità è la partecipazione degli uomini , a oggi tre . Un passo importante : il gruppo di corsisti è diventato misto , il laboratorio cresce ancora , l ’ esperienza culturale e sociale si fa più interessante e generativa .
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