culturale . Il palazzo ha attraversato un lunghissimo periodo di abbandono durante il quale si è stagliato per decenni , decadente e interrogante , su una delle quinte più importanti della città . Numerose , negli anni , le ipotesi di riutilizzo : tutte , per motivi diversi , naufragate . L ’ acquisto da parte della Cassa Rurale , nel 2010 , è stata la svolta , il presupposto che ha consentito alla città , oggi , di riavere nel suo patrimonio storico architettonico , accuratamente restaurato e pienamente agibile , uno dei suoi palazzi settecenteschi più belli e importanti . Per un istituto di credito che si ispira ai principi mutualistici e al radicamento nel territorio , qual è la Cassa Rurale , fornire un così rilevante contributo al recupero della storia e della cultura della città è certo coerente , tuttavia una simile scelta e un simile impegno costituiscono una piccola , grande sfida e un segno non scontato di attenzione e di vicinanza alla propria terra . D ’ altronde non è un caso se in occasione della ripresa del restauro , nel 2018 , la Cassa Rurale ha voluto realizzare uno studio storico , commissionato al prof . Lucio Franchibanca ni , architetto esperto di restauro , confluito nella pubblicazione « Palazzo Rosmini “ al Frassem ”», edito da Osiride nel 2019 ( da cui è tratta buona parte delle informazioni qui riassunte ).
LA MOSTRA
Per inaugurare Palazzo Rosmini “ al Frassem ” e per festeggiare l ’ importante traguardo della sua attesa rinascita la Cassa Rurale AltoGarda - Rovereto ha organizzato un evento culturale di prima grandezza . Si tratta di una importante mostra di pittura e scultura allestita nella parte espositiva , le dodici stanze della parte nobile in affaccio su corso Rosmini . Un impegno organizzativo molto rilevante messo in campo per dare il segno dell ’ apertura dello storico edificio alla frequentazione della collettività e del suo inserimento nella rete dei percorsi culturali della città .
Esposta , una selezione di sessanta opere di trentatré importanti pittori e scultori , quasi tutti trentini , scelti nell ’ ambito del territorio della Cassa Rurale AltoGarda- Rovereto per aver saputo tracciare vie artistiche e di vita che si snodano oltre i confini nazionali . Sono Giuseppe Craffonara , Luigi Zuccoli , Luigi Sacco , Andrea Malfatti , Eugenio Prati , Bartolomeo Bezzi , Giovanni Segantini , Umberto Moggioli , Luigi Pizzini , Tullio Garbari , Attilio Lasta , Mario Sandonà , Andreas Roth , Hans Lietzmann , Luigi Bonazza , Elio Martinelli , Vittorio Casetti , Ernesto Giuliano Armani , Diego Costa , Giorgio Wenter Marini , Carlo Cainelli , Luigi Ratini , Giuseppina Bresadola , Regina Disertori , Rosalia Gerola , Fortunato Depero , Umberto Maganzini “ Trilucci ”, Roberto Marcello Iras Baldessari , Fausto Melotti , Rosalba Polonsky , Thea Casalbore Rasini , Fra Silvio Bottes e Lucio Fontana . Ovvero , i più bei nomi dell ’ arte del periodo che va all ’ incirca dalla costruzione di Palazzo Rosmini “ Al Frassem ” fino agli anni Sessanta del Novecento . Le opere provengono per circa un terzo dalla collezione della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto , le altre dal Mart ( Museo d ’ arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ), dal Mag ( Museo Alto Garda ) e da importanti prestatori pubblici e privati . La mostra , a ingresso gratuito , si intitola « Le vie dell ’ arte . Confluenze , destini , bellezza » e sarà aperta alla visita dal 3 gennaio al 30 giugno 2023 .
« Le relazioni che si inanellano da stanza a stanza -spiega la curatrice , Roberta Bonazza- a volte seguendo un sentiero già aperto , altre nel gioco sorprendente della vita , prendono avvio dal genius loci del palazzo , voluto per sé e
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