cultura
Errantiana
a cura di Paola Maria Filippi e Lorenzo Bonosi
La copertina di “ Errantiana ” con l ’ immagine del traduttore - letterato .
succede talvolta che una comunità non abbia conoscenza o piena consapevolezza dell ’ importanza che , sotto il profilo culturale o artistico , hanno alcuni concittadini che si incontrano in strada , in qualche negozio o a passeggio nel verde . Solo alcuni privilegiati , gli amici più stretti o eventuali collaboratori “ sanno ” chi è quella persona , il suo valore , e quasi gelosamente ne custodiscono il segreto . Probabilmente questo è successo a Vincenzo Errante , uno dei maggiori traduttori - operatori culturali italiani del Novecento . Egli ha vissuto periodi importanti della sua vita a Riva del Garda , trovando , grazie alla generosità di un amico , Serafino Radi , « la possibilità d ’ un soggiorno che sembra venuto per incantesimo dal sogno di un poeta ». A lui è dedicata una preziosa pubblicazione , “ Errantiana ”, edita da “ Il Sommolago ” in collaborazione con la Biblioteca civica e l ’ Archivio storico di Riva del Garda , a cura di Paola Maria Filippi e Lorenzo Bonosi , con prefazione di Mauro Grazioli . Quest ’ opera ha il grande merito di far conoscere a tante persone la “ grandezza ” culturale di Vincenzo Errante perché il libro è frutto di una ricerca accurata , approfondita , ampiamente documentata , segno dell ’ alta professionalità degli autori , ed apre orizzonti culturali inesplorati suscitando in chi legge nuove sensibilità . Il volume è suddiviso in vari capitoli che tracciano la biografia dello studioso , il suo impegno come professore universitario e come traduttore e i suoi contatti ( soprattutto epistolari ) con altri letterati e con uomini di cultura .
Vincenzo Errante nasce nel 1890 a Roma , figlio di Celidonio Errante , discendente da nobile famiglia siciliana . La madre Maria è una Rosmini di Rovereto che aveva mantenuto uno stretto rapporto con la terra d ’ origine ed a lei si deve il precoce apprendimento da parte del figlio della lingua tedesca . Ed è con questa lingua soprattutto che si “ misurerà ” Vincenzo Errante nel tradurre opere di grandi autori . Una sorella della madre , Antonietta , era la moglie di Scipio Sighele ed Errante trascorrerà , in giovane età , qualche periodo di vacanza nella casa Sighele - Rosmini , a Nago . Un ’ altra persona importante nella sua vita è stata la compagna Mary Martello Maluta ; «... senza Lei vicino , ogni giorno , in ogni ora , in ogni minuto , questa creatura eletta nella cultura e nell ’ ingenio del cuore , io mi sarei perso ». Dopo la formazione universitaria e aver iniziato ad insegnare lingua e letteratura tedesca , la chiamata alle armi durante il primo conflitto mondiale lo vuole capitano di complemento di Artiglieria , impegnato fra lo Zugna e il Garda . Conclusasi la grande guerra , riprende la sua attività di docente universitario di letteratura tedesca , di traduttore e di editore . A partire dal 1940 egli si trasferisce nella villa che lui chiama Il Ninfale , in località S . Giacomo , di proprietà dell ’ industriale Radi ; traduce Catullo ed autori europei della letteratura tedesca , francese e inglese . Era instancabile nel suo impegno di traduttore ; scrive nel dicembre del 1940 allo scrittore Gerolamo Lazzeri : « Ho compiuto la traduzione in versi della prima parte del Faust . In 100 giorni e 100 notti . Ma erano
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