banca
« Grazie al contributo della Cassa Rurale-spiega Armin Wiedenhofer, responsabile dell’ area progetti di Famiglia Materna- abbiamo potuto attivare una serie di iniziative che hanno coinvolto circa venti mamme e venticinque minori tra zero e dieci anni. Ospitiamo mamme con bambini segnalate dai servizi sociali, molte delle quali hanno subito violenze. Spesso i bambini hanno assistito a queste violenze, riportando traumi significativi che hanno compromesso la loro espressione, l’ autostima, la capacità di attenzione e lo sviluppo generale. Basti pensare che all’ inizio, nel laboratorio d’ arte, molti non erano in grado nemmeno di scegliere un colore ». Il progetto si articola in tre azioni principali, per offrire un supporto completo: un percorso di emancipazione dagli stereotipi presenti nelle famiglie e nei sistemi socio-educativi; azioni di valorizzazione della qualità del tempo di gioco e di socializzazione per i bambini; e soluzioni di accudimento dei figli delle giovani madri negli orari non convenzionali, quando i servizi tradizionali non sono disponibili. « Alle mamme abbiamo offerto un insieme di attività volte a rinforzare la genitorialità-spiega Mila Strucic, educatrice referente del progetto- ad esempio un laboratorio di cucito che ha permesso loro di sperimentarsi nella confezione di abiti e accessori, un gesto semplice ma di grande impatto sull’ autostima e l’ autonomia. A questo si sono aggiunti incontri con professionisti come ostetriche, pediatri, farmacisti e un volontario che ha fornito nozioni sul bilancio familiare, insegnando a riselezionare anche altre proposte che dovessero risultare particolarmente meritevoli, da sostenere con massimo cinquemila euro ciascuna. Possono partecipare gli enti aventi natura giuridica privata e senza scopo di lucro con una comprovata esperienza in ambito sociale; le cooperative dell’ accoglienza e dell’ inclusione lavorativa; le associazioni legalmente riconosciute; e
le università e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Il territorio di riferimento è costituito dalla città di Rovereto e dalla Vallagarina, i luoghi di vita di Iris Setti( i partecipanti devono avere la sede legale o operativa in questo ambito). Le proposte vanno presentate entro il 15 settembre, online utilizzando l’ apposito form. Le iniziative finanziate dovranno essere realizzata nell’ anno seguente.
E il primo bando com’ è andato? La prima edizione, l’ anno scorso, ha avuto un riscontro molto apprezzabile: dieci i progetti pervenuti, tutti di notevole interesse. Quello scelto dalla commissione è stato « Prospettive d’ inclusione: mamme che ripartono » della Fondazione Famiglia Materna di Rovereto, ente da anni punto di riferimento per l’ accoglienza residenziale di donne con bambini e per il contrasto alla violenza di genere. Focus del progetto è un aspetto cruciale per le donne in situazioni di vulnerabilità, in particolare le giovani madri: l’ inserimento nel mondo del lavoro.
Prospettive d’ inclusione: mamme che ripartono
sparmiare e a gestire il denaro con oculatezza. Per i bambini le iniziative sono state variegate: oltre al laboratorio d’ arte, un percorso di avvicinamento al teatro, un’ attività di intervento assistito con gli animali alla Casa dei Musicanti, e momenti ludici come lo spettacolo di un mago. Grande attenzione l’ abbiamo posta alla valorizzazione del territorio, con gite al Muse per laboratori didattici e percorsi tematici come Lupus in Fabula a Camposilvano in Vallarsa. All’ inizio i bambini faticano, ma col tempo abbiamo notato passi avanti incoraggianti. Altre iniziative, come un calendario di gite, un laboratorio di circo in autunno e una serie di eventi legati al periodo natalizio, sono in fase di programmazione ».
7