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Il rinnovato Parco Arciducale
Arboreto di Arco erede delle contesse d’ Arco, fa costruire una grande villa là dove erano le serre dei conti d’ Arco, e realizza tutt’ attorno un parco di circa cinque ettari. Qui fa mettere a dimora piante sempreverdi, tipiche della flora mediterranea, progettando un“ giardino d’ inverno” anche perché Arco era Winterkurort. Arco vive un momento felice sia dal punto di vista economico che sociale che termina con lo scoppio del primo conflitto mondiale; con l’ entrata in guerra dell’ Italia nel maggio del 1915 la popolazione di Arco viene per buona parte evacuata. Dopo la conclusione del conflitto, Arco diventa italiana e la villa arciducale e il parco vengono incamerati dal Demanio come bene appartenente ad ex nemici. Successivamente la proprietà viene lottizzata e venduta a privati. Del grande pardi Romano Turrini
dopo importanti, impegnativi lavori è divenuto nuovamente visitabile il Parco Arciducale- Arboreto di Arco. Era una riapertura tanto attesa anche e soprattutto dalla cittadinanza che ha nei confronti di questa affascinante oasi verde una forte affezione. Per cogliere fino in fondo il valore di questa enclave dall’ alto valore botanico risulta utile ricordare brevemente i risvolti storici che hanno interessato anche questa parte di territorio arcense.
Un po’ di storia Arco, fino ai primi decenni dell’ Ottocento, era circondata dalle mura e da un fossato. I resti dell’ antica cinta muraria e di una porta, quella della Fontana o di Stranfora, sono ancora ammirabili percorrendo la via Fossa Grande. Ad ovest delle mura e della fossa, dove adesso è l’ Arboreto, vi era una campagna detta di Segrer coltivata a viti, gelsi, alberi da frutto e con un oliveto mentre, verso sud, vi era il cosiddetto Giardino con un edificio, serre, giardino e una torricella. Tutto apparteneva alla famiglia dei conti d’ Arco e più precisamente alle contesse Giulia e Maria. Nel 1872 nasce ufficialmente in Arco il Kurort, il Luogo di Cura, non per curare malattie, ma per ricercare il benessere grazie al clima mite, con le passeggiate nel verde, con il relax. Si costruiscono alberghi e ville, si realizzano giardini sia pubblici che privati. Arrivano ospiti dal cuore dell’ Europa il più illustre dei quali è l’ Arciduca Alberto d’ Asburgo- Lorena di Teschen. Egli si innamora di Arco, acquista per 25.000 fiorini il Segrer e il Giardino dall’ Istituto della Provvidenza,
in alto l’ ingresso del Parco Arciducale;
qui a lato l’ Arciduca
Alberto d’ Asburgo
( 1817- 1895)
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