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Ma il morbo si diffuse rapidamente ; ad Arco si ammalò anche il medico condotto dott . Vambianchi . All ’ esaurirsi dell ’ epidemia si contarono 44 morti ad Arco , 27 in Oltresarca , 16 a Romarzollo , 22 a Dro e 7 a Pietramurata ; effetti negativi limitati , a parere dell ’ autorità governativa . Ecco infatti un brano della relazione del pretore di Arco , datata 1 dicembre 1855 : « Il Distretto non venne colto alla sprovveduta ma ben preparato a combattere la fatale influenza ed a contrastarle il terreno palmo a palmo . In effetti il corso del morbo fu moderato , la popolazione ebbe fiducia e non si lasciò sopraffare né da esagerati timori , né molto meno da stolte prevenzioni , e le cose procedettero colla regolarità più perfetta , avendo i Comuni largheggiato di suffragio ai bisognosi , i Medici e il Clero prestata opera zelante , assidua e veramente esemplare , e le Deputazioni sanitarie vegliato con premura e disinteresse al pubblico bene ». Quindi nel 1855 , così come in questi mesi , i medici prestarono “ assidua ” assistenza e l ’ Ente pubblico “ largheggiò ” nel soccorrere i bisognosi . Passò qualche decennio e sull ’ intero pianeta si diffuse l ’ influenza spagnola , altrimenti conosciuta come la spagnola . Fu una pandemia insolitamente mortale che , fra il 1918 e il 1920 , uccise decine di milioni di persone nel mondo . Arrivò a infettare circa 500 milioni di persone in tutto il mondo , provocando il decesso di 50 milioni di persone su una popolazione mondiale di circa 2 miliardi . Studi basati principalmente su referti medici originali del periodo della pandemia hanno rilevato che l ’ infezione virale non era molto più aggressiva di altre influenze precedenti , ma che le circostanze speciali ( guerra , malnutrizione , campi medici e ospedali sovraffollati , scarsa igiene ) contribuirono ad una superinfezione batterica che uccise la maggior parte degli ammalati , in genere dopo un periodo prolungato di degenza . Inoltre , in Europa , il diffondersi della pandemia fu aiutato dalla concomitanza degli eventi bellici relativi alla prima guerra mondiale . Nel 1918 , il conflitto durava ormai da quattro anni ed era diventato una guerra di posizione : milioni di militari vivevano quindi ammassati in trincee sui vari fronti favorendo così la diffusione del virus . All ’ influenza fu dato il nome di “ spagnola ” poiché la sua esistenza fu riportata dapprima soltanto dai giornali spagnoli : la Spagna non era coinvolta nella prima guerra mondiale e la sua stampa non era soggetta alla censura di guerra . Nei paesi belligeranti invece la rapida diffusione della malattia fu nascosta dai mezzi d ’ informazione , che tendevano a parlarne come di un ’ epidemia circoscritta alla Spagna . Ad aggravare questa situazione di grave emergenza sanitaria , si diffuse nelle nostre comunità , a partire dall ’ estate
1919 , il tifo addominale . Una circolare del Commissario Civile dott . Segalla , datata 16 agosto 1919 , con oggetto : “ Sospensione di festività e assembramenti nei Comuni di Dro , Arco , Romarzollo e Oltresarca ”, ordinava : « Viste le cattive condizioni di salute pubblica in codesto comune ed il pericolo di propagazione del tifo , trovo di proibire tutte le festività ( sagre ), mercati , processioni , commerci girovaghi nelle case e funzioni straordinarie nelle chiese ». Il nonno di chi scrive , morto di tifo addominale nel luglio del 1920 , dopo essere sopravvissuto alla Galizia e alla prigionia in Siberia , venne sepolto alle 9 di sera « senza accompagnamento di popolo e di preti »; così recita il suo certificato di morte . Anche questo “ rito mancato ” è stato , nei mesi di maggior diffusione del coronavirus , un aspetto che ha colpito drammaticamente molte famiglie e comunità , impossibilitate a dare l ’ ultimo saluto al proprio caro o ad una persona amica . Si arriva così agli anni Cinquanta e si verifica il diffondersi dell ’ influenza asiatica , una pandemia influenzale di origine aviaria , che negli anni 1957-60 fece circa due milioni di morti . Fu causata dal virus A / Singapore / 1 / 57 H2N2 ( influenza di tipo A ), isolato per la prima volta in Cina nel 1954 . Nello stesso anno fu preparato un vaccino che riuscì a contenere la malattia . Negli ultimi decenni due sono state in particolare le infezioni che hanno colpito l ’ umanità : l ’ HIV e l ’ Ebola . I virus dell ’ immunodeficienza umana ( HIV , sigla dell ’ inglese Human Immunodeficiency Virus ) sono due specie di Lentivirus ( un sottotipo di retrovirus ) che causano un ’ infezione che , se non trattata , provoca la sindrome da immunodeficienza acquisita ( AIDS ); diffuse campagne di prevenzione hanno reso , nel corso degli anni , meno allarmanti le sue conseguenze . Ebola è un virus particolarmente aggressivo in grado di causare una febbre emorragica potenzialmente mortale per gli uomini ; la scoperta del virus risale al 1976 in Congo ed è soprattutto nel continente africano che si è diffusa questa epidemia . Si tratta di una malattia grave e spesso fatale , in grado di diffondersi da uomo a uomo attraverso il contatto diretto con il sangue o con le secrezioni di un paziente infetto . Ora l ’ umanità è colpita da Covid 19 , una pandemia che sta causando migliaia di morti in tutto il mondo e che ha segnato profondamente l ’ Italia ed anche il nostro territorio . La storia quindi si ripete ed ogni volta ci insegna qualcosa di cui vale la pena fare tesoro : la prevenzione , l ’ organizzazione e l ’ educazione sanitaria , i farmaci e le vaccinazioni , uniti alla dedizione e al coraggio di tante persone , sono determinanti per contrastare il diffondersi dell ’ infezione .
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