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Le prime città d ’ arte che egli visita sono nel Veneto : Verona , Vicenza e Venezia . Egli prova ammirazione per i capolavori di architettura e d ’ arte presenti in quelle città ma anche è incuriosito da alcuni aspetti . A Verona , ad esempio , aveva notato di essere osservato dai passanti perché indossava gli stivali ; ed allora acquista scape e calze . Scrive nel suo “ Diario ”: « Oggi sono andato in giro per la città e sul Brà del tutto indisturbato . Ho osservato l ’ abbigliamento delle persone di un certo ceto medio e mi sono vestito in tutto e per tutto come loro . Ne traggo un indicibile piacere . Adesso li imito anche nelle maniere ». A Vicenza acquista calze di lino invece che di seta e questo gli dà la senzazione di meglio confondersi con la gente comune . A Venezia diventa un profondo estimatore della cioccolata servita calda e del caffè . E noi lettori del Duemila sappiamo quanto Goethe ha speso per tutti questi acquisti ! E tutto questo era complicato dal cambio della moneta corrente nelle varie regioni o nazioni attraversate e dalla necessità di essere “ rifornito ” dal suo fedele factotum . Ma l ’ attenzione e la curiosità di Goethe sono anche per i piccoli centri , ad esempio per Malcesine . Paolo Boccafoglio ha voluto dare particolare rilievo al soggiorno di Goethe a nel paese gardesano ; per questo il volume esce con la collaborazione e con il contributo di quella amministrazione comunale . Goethe vive a Malcesine un ’ avventura di cui egli fornisce versioni diverse . Ne parla sinteticamente nel “ Diario ” del suo viaggio che invia all ’ amica Charlotte von Stein : « Il piacere di disegnarti il castello , che è un vero e proprio pendant di quello boemo , avrebbe potuto crearmi delle
J . W . Goethe , Il disegno strappato del castello di Malcesine
J . H . W . Tischbein , Goethe nella campagna romana
noie . Gli abitanti del luogo hanno trovato la cosa sospetta , perché qui corre il confine e tutti temono l ’ imperatore . Mi hanno aggredito , ma io sono riuscito a recitare egregiamente la parte di Treufreund ( L ’ amico fedele ), li ho arringati e incantati ». Nella versione definitiva , e più ampia , offerta nell ’ Italienische Reise , Goethe racconta del suo desiderio di disegnare il castello di Malcesine , interpretato dagli abitanti del luogo come un ’ operazione di spionaggio . Uno di loro gli sottrae il foglio , glielo strappa in due parti e poi glielo restituisce . Interviene quindi il podestà con il suo attuario il quale vuole indagare sul perché lo scrittore volesse ritrarre il castello . E Goethe mette in atto le sue capacità dialettiche , convincendo gli astanti che il castello non era un rudere senza valore , ma una preziosa testimonianza dell ’ epoca medioevale ; che non solo l ’ Arena di Verona ed altri monumenti di epoca romana erano degni di ammirazione . Dopo aver compreso che vi erano forti “ frizioni ” fra l ’ impero austriaco e la Repubblica di Venezia , Goethe afferma che anche lui era cittadino di una repubblica , dichiarandosi originario di Francoforte sul Reno . Viene chiamato in causa un certo Gregorio che era vissuto nella città tedesca , il quale si fa garante circa le intenzioni di Goethe , che ha così il permesso di visitare Malcesine e le località circostanti senza alcun problema . Nel 1907 venne affissa una lapide su una parete dell ’ attuale “ Hotel San Marco ” a perenne ricordo del soggiorno dell ’ illustre ospite .
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