DENTROCASA SETTEMBRE 2025(clone) | Page 65

In senso orario: Claudio Filippini, M & M, 2021, olio su tela, 100x100 cm. Claudio Filippini, Alfred’ s day off, 2024, olio su tela, 100x100 cm. Claudio Filippini, Fog, 2021, olio su tela, 100x100 cm.
Gianbattista Bonazzoli bonazzoli99 @ gmail. com cell 328 3465570 un genere di pittura ancora molto rivolta alla corrente impressionista del secolo scorso e, seguendo un po’ il modus operandi, anche io ho iniziato a dipingere“ en plein air”. Guidato dai libri d’ arte sperimentavo con tecniche e supporti diversi, fino ad arrivare alla mia prima mostra personale nel 1976. Questa non fu un punto di arrivo bensì un punto di partenza: mi resi conto che i quadri esposti non erano rappresentativi del mio tempo. Gli impressionisti dipingevano ciò che apparteneva alla loro epoca ed è quello che decisi di fare anche io. Ho iniziato ad inserire nelle mie opere tutto quello che mi circondava: lampioni, semafori, auto. Ho cercato soggetti non più basandomi solo sulla luce ma anche usando lo scatto fotografico, ovvero immortalando un’ emozione ben precisa o un’ ombra particolare. Questo ha reso la mia pittura più tangibile e contemporanea. Nel tempo sono stato sempre più attratto dalle atmosfere urbane, lontane dalla mia sfera provinciale; di conseguenza si sono aggiunte alle mie rappresentazioni nebbiose della pianura, alle cascine tra cielo e terra i soggetti“ europei”, in special modo la Spagna con il suo sole caldo e Parigi. Ma l’ esperienza che più ha catalizzato il mio interesse e di conseguenza influenzato le mie scelte è stato il viaggio a New York nel 2009, da cui sono nate serie di opere urbane e paesaggistiche che ancora oggi mi entusiasmano. Ultimamente ho iniziato un nuovo percorso parallelo avente come soggetti i Supereroi visti sotto un aspetto più umano, ma anche in questa nuova serie è complice l’ influenza americana e in particolare la parata annuale“ Macy’ s Thanksgiving”. Sin dall’ inizio della mia carriera dipingo con i colori ad olio, non li ho mai abbandonati sebbene molti sostengano che il loro utilizzo sia più laborioso, ma per me rimane“ la tecnica per eccellenza”. Certo, necessita di molto lavoro e conoscenza dei pigmenti e proprio per questo richiede una continua ricerca che, a mio avviso, è sempre molto stimolante. Nella costruzione delle tinte sono stato indubbiamente molto aiutato dal mio lavoro come cromista, che oltre a farmi comprendere in che percentuali si compone un dato colore con i colori primari, mi ha permesso di analizzare e osservare in modo analitico tantissimi capolavori dell’ arte. Mi ritengo un“ figurativo preciso” piuttosto che un iperrealista, come sono stato
definito dal alcuni. I soggetti che sviluppo sono diversi: passo da una pozzanghera ad un grattacielo, da un treno ad una scarpa, da un tramonto urbano ad un’ alba campestre, a Batman. Ciò che realmente mi preme è la“ vibrazione” che quel soggetto mi dà, la sua forza espressiva indipendentemente da quale esso sia. La tecnica è fondamentale e, in quanto persona curiosa, amo indagare e approfondire anche quella di altri artisti. Il mio lavoro talvolta è stato associato a nomi illustri e di certo è stato molto gratificante, ma ciò che davvero mi appassiona è cercare di esprimere la mia creatività al meglio. Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo un pizzico di creatività, ma per esprimere la tecnica al meglio delle proprie possibilità, per essere un artista, è necessario ed indispensabile un lavoro costante, una continua ricerca ed una assidua applicazione. A volte, la creatività può diventare un paravento per cui, se dovessi descrivermi, preferirei ricorrere al termine greco téchne che significa“ arte” intesa come“ perizia”,“ del saper fare”. Ecco perché io non mi definisco” artista” nel senso comune del termine, ma un pittore che cerca di esprimere la propria creatività cercando di fare, da ogni punto di vista, semplicemente un buon lavoro”.