Cultura Oltre - 2^ numero - Febbraio 2018 rivista-cultura-oltre FEBBRAIO 2018 | Page 29

ELISABETH GASKELL E LA LETTERATURA DEL PERIODO“ VITTORIANO” DI MARIA ROSARIA TENI

ELISABETH GASKELL E LA LETTERATURA DEL PERIODO“ VITTORIANO” DI MARIA ROSARIA TENI

Inoltrarsi nella trattazione della storia di genere è tuttora un fatto assai complesso proprio per la contraddittoria tendenza che, da un lato porta alla liberalizzazione progressiva del ruolo della donna ma, dall’ altro, continua a mantenere ben radicata una tradizione maschilista. Tuttavia, troppo marcata è la presenza della scrittura femminile nel corso dei secoli perché si possa tralasciare e, di conseguenza, è bene raccontare e rendere note figure di scrittrici, poetesse, artiste che hanno contribuito ad arricchire il panorama culturale di tutti i tempi. Una delle protagoniste della scena letteraria inglese di metà Ottocento, molto conosciuta in Inghilterra, ma ancora scarsamente nota in Italia, dove è stata tradotta solo da poco e quasi sempre da editori di nicchia, è sicuramente Elizabeth Gaskell( 1810-1865), autrice di Nord e Sud,( 1855), ambientato nel pieno della rivoluzione industriale. Essa è sicuramente una delle interpreti femminili più interessanti del periodo“ Vittoriano”, capace di dare voce ad un momento estremamente complesso e transitorio di una società moderna di fronte alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche conseguenti alla rivoluzione industriale. L’ Epoca Vittoriana della storia moderna ha abbracciato la maggior parte del diciannovesimo secolo, dal 1835 al 1900, ed è stata così denominata in correlazione al lungo regno di uno dei più famosi sovrani del Regno Unito, la regina Vittoria. Durante questo periodo, il potere e l’ influenza dell’ Impero Britannico è stato all’ apice, governando più di un quarto della popolazione mondiale. Come conseguenza, il conservatorismo sociale della Regina Vittoria, il quale includeva restrizioni culturali e legali sulle donne, diventò uno standard culturale attraverso la lingua inglese e i Paesi Occidentali. Malgrado questo, comunque, la forza politica e sociale delle donne aumentò, nonostante la Regina Vittoria avesse stabilito diverse norme per il ruolo delle donne, rappresentando essa stessa un tipo di femminilità incentrata sulla famiglia e prevalentemente sulla maternità. In virtù di ciò, durante i primi anni dell’ Epoca Vittoriana, era previsto che le donne seguissero l’ esempio della Regina Vittoria, occupandosi principalmente di attività relative alla sfera domestica della casa e della famiglia. I diritti legali delle donne sposate erano simili a quelli dei figli: esse non potevano votare, citare qualcuno in giudizio né possedere alcuna proprietà. Non potevano esercitare una professione, a meno che non fosse quella di insegnante o di domestica, né era loro riconosciuto il diritto di avere propri conti correnti o libretti di risparmio. A dispetto della loro condizione di“ angeli del focolare”, venerate come sante, la loro condizione giuridica era spaventosamente misera. L’ atteggiamento dell’ epoca era incline a considerare che l’ educazione delle donne non
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