Cultura Oltre - 1^ numero - Gennaio 2018 rivista-cultura-oltre GENNAIO 2018 | Page 31
Un momento dell'intervista di Maria Rosaria Quarta a Lia Levi
Alla domanda di cosa abbia voluto trasmettere ai giovani raccontando la storia di
un’amicizia che nasce in uno dei momenti più drammatici della nostra storia,tra
due ragazzi che appartengono a mondi diversi, Lia Levi risponde che il messaggio
è implicito in quanto l’amicizia tra i due, piuttosto che basarsi sulle uguaglianze,
affronta attraverso la diversità un problema di identità e di accettazione delle
sfumature della propria esistenza e del proprio modo di essere.
Riflettendo sull’attualità del valore dell’amicizia la scrittrice risponde che essa
rappresenta un valore eterno ed è un bisogno e un sentimento a cui nessun uomo
può sottrarsi. Ricorda inoltre che gli ebrei protagonisti dei suoi romanzi sono
appunto quelli non deportati ,che sono riusciti a salvarsi dai campi di
concentramento, proprio grazie ai solidi rapporti di amicizia.
Alla richiesta se sia possibile fare un paragone tra lo sterminio degli ebrei durante
il nazifascismo e l’attuale rapporto conflittuale tra gli israeliani e i
palestinesi,risponde che è semplicistico fare un parallelismo in quanto la questione
arabo palestinese ha le tipiche caratteristiche della guerra, per quanto triste e
crudeli queste possano essere. Mentre sul piano della logica e della storia il
genocidio che ha coinvolto milioni di individui, durante il nazifascismo, ha
risposto alle regole dello sterminio che travalicano quelle della guerra che
coinvolge le popolazioni in un conflitto per motivi territoriali. Per un ebreo il
certificato di nascita corrispondeva al certificato di morte. La logica dello
sterminio
era
quella
:m
"ti
ammazzo
perché
esisti”.
Alla motivazione della finalità della sua produzione letteraria, risponde che i suoi
racconti vogliono essere memoria, perché, anche a distanza di settant’anni , non
si perda il senso di un dramma che segnò, insieme alla storia dei popoli, le vicende
di milioni di individui che videro negata la propria esistenza e sconvolta la propria
vita. La Levi spiega che la forma del romanzo è quella più appropriata per
raccontare le vicende storiche, filtrate attraverso i personaggi,con i quali per il
lettore è più facile identificarsi.
Maria Rosaria Quarta
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