Cultura Oltre - 1^ numero - Gennaio 2018 rivista-cultura-oltre GENNAIO 2018 | Page 25

chissà quanti anni . E quel che resta di essa è all ’ ombra di due palme invecchiate e stanche , piegate dal vento e dal tempo . Quanti discorsi hanno ascoltato quelle mura consumate , quanti incontri sul far della sera , con le farfalle nello stomaco e un giovane cuore in mano da offrire all ’ amore , quello vero … Due biciclette appoggiate su un muretto di cinta ora crollato , distrutto , e ci si sedeva su quel muretto , dando il via a voli pindarici che iniziavano con un “ forse ” o un “ magari ” o un “ semmai ”, per diventare poi un tappeto volante su cui lasciarsi trasportare in luoghi misteriosi e sconosciuti . Dopo la casa rossa un incrocio , a sinistra di esso un recinto , che delimita una lingua di terra dove anni fa un cucciolo , un batuffolo bianco , con due occhi neri vivacissimi , scodinzolante , correva abbaiando , attirando l ’ attenzione di passanti in bicicletta o a piedi . E ’ lì , è ancora lì che si gode il riposo del guerriero , non abbaia più ai passanti ; appesantito nel corpo e nell ’ incedere , alza a malapena la testa , che pigramente riabbassa , appoggiando il muso sulle zampe anteriori . Toghy … già , Toghy . Avevo persino progettato la sua fuga , per toglierlo da quella gabbia , perché riassaporasse la libertà , randagio , si , pensavo , ma libero … ma poi non ne avevo avuto il coraggio e , quasi con un senso di colpa , ero andata a trovarlo quasi ogni giorno , per anni , a portargli cibo e … carezze , soprattutto carezze . Infilavo la mano nelle maglie più larghe della rete e lui avvicinava il muso e me la leccava . Adesso , guardandolo , mi fa tenerezza , è come se fosse un po ' mio da sempre ma è come se ne vedessi solo ora l ’ età , la sua … la mia ! Già , l ’ età … il tempo … l ’ età . Percorrere questa via , in questa stagione della vita , è diventato per me oramai quasi … terapeutico , un antistress naturale , un antidepressivo naturale . Al primo segnale di caduta , mi basta tracciare una linea ideale , che ricongiunge i punti corrispondenti a quegli step di vissuto ed ecco che … mi ritrovo , ritrovo me stessa e , come per incanto , mi sento a casa , protetta , al sicuro . Ma in questa strada non c ’ è solo tanta vita , la mia vita , ma anche la morte , la morte di qualcuno strappato anzitempo alla vita stessa , di cui resta soltanto una foto , ingiallita dal sole , dalla polvere , il vento e una croce fissata su una colonnina di marmo . E un albero , che porta il suo nome e fa ombra , quasi a proteggere e custodire quell ’ angolo di dolore assurdo , inspiegabile , immenso . E allora diventa quasi inevitabile pensare quanto io sia fortunata rispetto a quella vita mancata , che non potrà mai avere , come me , il suo sacco pieno di ricordi , non avrà più memoria di luoghi , non potrà risentire voci , risate , non potrà neppure godere , come me , dell ’ incanto di certi tramonti estivi , tra quei due alberi d ’ ulivo …
“ Bella la vita , che se ne va ” - cantava una vecchia canzone … e io , in questa “ bellissima ” giornata uggiosa , osservo tutto il mio semplice mondo , racchiuso in questa via e … mi sento fortunata perché , da quel “ Carrozzone ” non sono ancora ancora scesa "
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