Cronache Cittadine Settembre 2020 Cronache Cittadine n. 1401 | Page 4

COLLEFERRO Vega ok! Il lanciatore prodotto da Avio porta felicemente a termine la missione. In orbita 53 satelliti Dopo sette rinvii il lanciatore Vega – prodotto da Avio negli stabilimenti di Colleferro – è tornato con successo a solcare il cielo. La missione - la sedicesima - è partita alle ore 3,51 del 3 Settembre dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese ed è perfettamente riuscita, mettendo in orbita su quote diverse (intorno ai 500Km dalla Terra) ben 53 tra nano, micro e minisatelliti (da 1 a 400 kg) su commessa di 21 clienti di 13 differenti Paesi. A consentire la messa in orbita, con un unico lancio, di un numero così elevato di satelliti è stato l’SSMS (Small Spacecraft Mission Service- - nelle foto in basso), un adattatore modulare in fibra di carbonio progettato da Avio per rispondere alla domanda di servizi di lancio per gruppi di piccoli satelliti pesanti tra 1 kg (CubeSat o gruppi di CubeSat) e 400 kg (Minisat) in orbita terrestre bassa (300 km e oltre, dalla superficie terrestre). La realizzazione di Ssms è il risultato di una collaborazione tra società italiane e della Repubblica Ceca, con l’Italia capofila. Il progetto è tutto italiano ed è stato a cura della SAB Aerospace, una piccola-media impresa italiana indipendente con sede a Benevento. Dei 13 Paesi che hanno affidato a Vega il lancio dei loro mini satelliti, otto sono europei e fra questi c’è naturalmente anche l’Italia. In un Cubesat – un satellite di pochi centimetri cubi – è ospitato il Dido3, un laboratorio di microgravità nato dalla collaborazione tra l’Asi e l’agenzia spaziale israeliana, Isa, in cooperazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e il ministero della Scienza e della Tecnologia di Israele. Nel Dido3 verranno effettuati quattro esperimenti italiani messi a punto da studenti universitari: Argtm, dell’Università Federico II di Napoli, che effettuerà esperimenti per studiare gli effetti della microgravità sulla resistenza dei batteri agli antibiotici; Mambo, dell’Università di Roma Tre, per valutare il rilascio dei farmaci nell’organismo in condizioni di microgravità; Spacelys, dell’Università di Bologna, per valutare gli effetti della microgravità su una proteina legata al sistema immunitario; Nogquad, dell’Università di Tor Vergata, per lo studio dell’espressione dei geni e la comparsa di malattie, come sclerosi laterale amiotrofica o la sindrome dell’X fragile. Il lancio è stato esemplare. L’ansia per la sua riuscita era alle stelle. Prima era stato posticipato a causa della pandemia del Covid-19 e da giugno fino a ieri, per ben sei volte consecutive, il decollo era stato rinviato per le pessime condizioni meteo: forti raffiche di vento in quota sulla costa sudamericana che avrebbero potuto portare sulla terraferma eventuali detriti del razzo. Ancora il 2 Settembre - 24 ore prima - il maltempo aveva bloccato le operazioni, questa volta per la situazione in Corea del Sud, a causa del tifone Maysak che imperversa sull’isola Jeju dove si trova una stazione per i rilievi telemetrici della traiettoria del razzo… Alle 3,51 della notte scorsa, il sospiro di sollievo tra il centinaio di addetti presenti a Kourou ed i più numerosi a Colleferro. Il successo del lancio del Vega fa il paio con l’analogo esito del lancio di Ariane 5 dello scorso 15 Agosto, e rappresenta il completamento rapido ed efficiente delle misure correttive e delle azioni portate avanti dall’Industria e da Esa in qualità di Autorità di Qualificazione del Sistema di Lancio di Vega, sulla base delle raccomandazioni fatte dalla Commissione Indipendente d’Inchiesta che aveva analizzato il fallimento del volo VV15 dell’11 Luglio 2019. Ora si può guardare con più fiducia al futuro pensando. a smaltire le commesse – dopo questo successo, ancor più nemerose – ed ai progetti già avanzati del Vega C, del Vega E, del Vega C Light, ed dell’Ariane 6…Ora, l’Italia dello spazio ha ripreso a correre. CRONACHE CITTADINE | Settembre 2020 | pag. 4