Cronache Cittadine Febbraio 2020 CronacheFebbraio2020 | Page 2

INCONTRO PUBBLICO DEL SINDACO DI COLLEFERRO. AL VIA LA CAMPAGNA ELETTORALE Sanna: «In 5 anni abbiamo fatto ed iniziato tante cose. Ce ne servono altri cinque per finire il lavoro…» di GIULIO IANNONE I l Sindaco di Colle- ferro Pierluigi Sanna è tornato sul finire del mese di Gennaio, a rendere conto pubblicamente ai cittadini dell’attività svol- ta dall’amministrazione comunale da lui diretta. Lo ha fatto in un Teatro Vittorio Veneto con la platea stracolma, ben oltre i posti a sedere, con gli “esuberi” che sarebbero stati più che sufficienti a completare e superare anche i posti a sedere della galleria rimasti liberi. Nelle prime file, oltre ad alcuni Sindaci dei Comuni del circonda- rio, c’erano tutti gli as - sessori ed i consiglieri comunali di maggioran- za. Oltre cinquecento per- sone, dunque, intervenu- te a quello che è stato un incontro diverso dai pre- cedenti. Diverso, sia nella for - ma e nei contenuti delle parole del sindaco, che nell’allestimento della sala, questa volta disse- minata di pannelli rias- suntivi della cui presen- za il sindaco ha af - fermato di essere sor- preso… in positivo… Diverso, perché que- sta volta non si è tratta- to di un resoconto di aggiornamento rispet- to al precedente, ma di un vero e proprio “rap- porto di fine mandato” senza nascondere affat- to il desiderio – affiora- to in più parti del discor- so – di «poter finire il lavoro…», nei prossimi cinque anni. Le slides sono state meno nume- rose del solito, relegate ad un mero “fissare il punto” sul quale andava argomentando il sinda- co. «Non saranno cinque anni raccontati mese per mese – ha esordito il Sindaco – ma una sorta di carrellata di ciò che abbiamo fatto, ma senza guardare troppo al passato. Gli occhi ce li abbia- mo davanti e servono per guardare in quella direzione, al futuro ed è quindi giusto che si parli anche di ciò che abbia- CRONACHE CITTADINE | Febbraio 2020 | pag. 2 mo in mente di fare e di ciò che secondo noi è necessario fare in futu- ro per la nostra città… In ogni campo della vita amministrativa nel 2015 c’era difficoltà, oscurità, senso di impotenza, quasi la certezza di non poter rimediare ad alcu- ni grandi problemi che affliggevano la nostra comunità… Facendo un bilancio di questi ultimi cinque anni del lavoro che è stato fatto, come squa- dra, come Giunta, co me Consiglio comuna le, come comunità, co me gruppo di sindaci con i quali abbiamo lavorato insieme, le sfide che ci si sono presentate le abbia- mo vinte quasi tutte… Questi cinque anni sono volati. È stato un bel mandato, ricco di soddi- sfazioni. In questo perio- do mi sono tenuto sem- pre vicine due cose, come concetti, come elementi ispiratori. Il primo è la diversità, rispetto a coloro che ci hanno preceduto; mai vorrò sentirmi dire di non essere stato netto o occasione di cesura rispetto al precedente modo di amministrare. Il secondo è il patto generazionale. Non ab - biamo mai rottamato nessuno. Quelli coi ca - pelli bianchi si sono fidati di noi giovani, e noi a loro abbiamo da - to la mano ed abbiamo camminato insieme. Questa è stata la nostra forza, l’antitodo con il quale abbiamo curato i mali di questa comuni- tà. Quando so no entra- to in politica tanti anni fa, si diceva che noi era- vamo stati prescelti per ospitare i grandi impian- ti di trattamento dei rifiuti perché la nostra comunità viveva in un territorio a bassa reatti- vità sociale. Questa “roba” noi l’abbiamo completamente ribalta- ta… Non si parla più di Colleferro, o della Valle del Sacco come di un territorio a bassa reattività sociale, non solo per quanto riguar- da l’aspetto infrastruttu- rale ma soprattutto per quanto riguarda le per- sone, la loro capacità di sentirsi cittadini e di rea- gire alle scelte che sono state fatte sul nostro territorio. E tutte le decisioni che abbiamo preso non sono state calate dall’al- to – come alcuni detrat- tori vanno affermando sui social network – ma sono state prese in Piaz- za Italia, 1. All’insegna della libertà e del non condizionamento del- l’azione amministrati- va. Questa è stata la più grande delle opere pub- bliche che abbiamo por- tato a casa. La più grande che avremmo potuto mai realizzare…». «Abbiamo messo insieme i fatti applican- do con rigore le regole ad ogni argomento che abbiamo trattato nel nostro percorso, ammi-