Hermes Trismegistus compiuto corpus teorico come potrebbe essere l’ alchimia o l’ astrologia, esso apparve attorno al II secolo d. C. nella cultura ellenistica e si sviluppò come un insieme intricato di dottrine mistico-religiose, di astrologia semitica, di elementi delle filosofie platoniche e pitagoriche, di religiosità gnostiche e, pare, anche di richiami magici egizi 72. L’ interpretazione degli esoterismi e specialmente quelli ermetici in chiave spirituale-religiosa apparve nel Rinascimento con il ritrovamento e la traduzione dei testi esoterici antichi; specialmente nel XIX e XX secolo si consolidò una sovrainterpretazione spiritualistica dei testi ermetici e di altri esoterismi. È difficile provare che le corporazioni medioevali e in particolare alcuni progettisti / architetti fossero a conoscenza di questi testi non ancora tradotti in latino. D’ altro canto la vera questione è che manca al moderno concetto di“ spiritualità” massonica un preciso indirizzo e costrutto ermeneutico ed epistemologico e che con questa parola general-generica si può intendere qualunque aspetto umano che non sia di concretezza biologica. La cosa fondamentale tuttavia è che tale spiritualità massonica non è definita in senso iniziatico e dire che essa è esoterica non risolve la questione, ma crea ulteriore complicazione aggiungendo un termine che anch’ esso deve essere precisato nel suo valore iniziatico-massonico, perché i termini“ spirituale” ed“ esoterico” non sono sinonimi e l’ uno non qualifica l’ altro, così come“ massonico” ed“ esoterico”.
Nel linguaggio umano le parole servono a descrivere la realtà, visibile o invisibile, fisica o metafisica, ma se le parole usate non vengono definite con precisione non si descrive alcuna realtà.
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Non si conoscono le versioni originali del Corpus Ermeticum, una collezione di scritti ermetico-neoplatonici, ma solo la traduzione greca risalente al XI secolo per opera del bizantino Michele Costantino Psello. Il suo testo fu poi acquisito intorno al 1460 da Cosimo dei Medici che lo fece tradurre da Marsilio Ficino in latino. Isaac Casaubon, nel De rebus sacris et ecclesiasticis del 1614 dimostrò che gli scritti ermetici non erano anteriori all’ epoca ellenistica e dubitò che Ermete sia mai esistito. Tale tesi ermenutica ancora non è stata confutata.
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