Critica Massonica N. 0 - gen. 2017 | 页面 16

Francesco Angioni

Sulla mito-storia della Massoneria

La continuità storica tra corporazioni romane, medioevali e logge massoniche, fantasia o realtà?
L’ immaginario collettivo massonico si fonda su due avvincenti illustrazioni dell’ origine delle logge massoniche: la prima consiste in una sorta di millenarismo che assegna una frattura o iato tra cultura religiosa e cultura laica, la cosiddetta“ secolarizzazione” che spiegherebbe la nascita delle logge massoniche come polluzione della secolarizzazione della società europea insulare e continentale; la seconda è che le stesse logge siano il prodotto conseguente alle Universitas 1( corporazioni o gilde) medievali che a loro volta sarebbero una diretta continuazione storica dei Collegia( corporazioni di mestiere) romani.
Ci sono due livelli d’ interpretazione della somiglianza tra i tre distinti fenomeni delle corporazioni romane, quelle medioevali e le logge massoniche. Un livello interpretativo è che tutti e tre hanno le comuni caratteristiche di religiosità e occultismo, dunque di spiritualismo sia in senso general-generico sia esoterico-iniziatico, l’ altro livello interpretativo che giustificherebbe il primo è una sorta di continuità storica tra i tre fenomeni, come se fossero intrecciati da lineari relazioni di causa-effetto. L’ attribuzione del generico termine di spiritualità o spiritualismo non consente una disamina delle dinamiche di tale caratteristica e pertanto non può qui essere presa in esame. Diverso è il caso dei caratteri mistico-religiosi e magico-esoterici attribuiti a corporazioni e logge. E di questo si parlerà in seguito.
A questa fascia di interpretazioni si aggiunge una tesi di più ampia dimensione che il cosiddetto fenomeno socioculturale della“ secolarizzazione”. C’ è subito da dire che tale denominazione ha suscitato e suscita ancora molte discussioni in ambito storicistico, assegnando difformi definizioni e metodologie d’ analisi. La tesi da parte di certi Autori in ambito massonico è che l’ affermarsi e svilupparsi delle logge moderne dal XVII secolo in poi sarebbe l’ effetto di un lento processo di secolarizzazione che differenzierebbe il Medioevo inteso come un’ epoca d’ alta spiritualità dal periodo postrinascimentale caratterizzato da sempre più elevati livelli di secolarizzazione. La complessa problematica della secolarizzazione, volendo adottare questa nominalizzazione, esposta in questi termini semplicistici crea perplessità, infatti si
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La parola universitas aveva nel Medioevo un duplice significato, quello inerente le corporazioni e in Italia quello relativo alla città o comune, così denominate da Carlo I d’ Angiò( universi cives unione dei cittadini). Nel diritto romano si distinguevano tre tipologie di Universitates: rerum o facti, personarum, iuris. Le corporazioni erano universites personarum, persona giuridica che accomunava persone dello stesso mestiere. Vivace è la discussione sulla distinzione tra le parole universitas e corpora, in particolare al senso astratto di“ tutto”( universitas) in epoca romana, come in Ciceroni, Plinio il Vecchio, Apuleio e Tertulliano. Nel III secolo è il giurista Gaio che per primo con la parola universtitas accomuna societas, Collegium e simili riferendosi a un insieme di uomini, ma come enti pubblici distinti dai singoli privati. Si veda il trattato sulle corporazioni romane di Andreas Groten Corpus und universitas, Römisches Körperschafts- und Gesellschaftsrecht: zwischen griechischer Philosophie und römischer Politik, Mohr Siebeck, 2015, nel quale si rileva la difficoltà di conoscere con precisione le attività delle corporazioni romane per la carenza documentaria. 10