Italia Zuccheri fa parte di Coprob, una cooperativa di proprietà di 5000 aziende agricole italiane che coltivano circa 30mila ettari di terreno a barbabietola, soprattutto tra Veneto ed Emilia-Romagna. Le barbabietole sono poi trasportate nei due zuccherifici nelle province
di Padova e Bologna, sempre di proprietà della stessa cooperativa, con un trasporto medio di circa 50-60 km e lì vengono estratte le circa 230-250mila tonnellate di zucchero 100% italiano da filiera certificata.
«Il primo rincaro è legato al fatto che dobbiamo pagare un prezzo più alto per l’acquisto della barbabietola, altrimenti gli agricoltori seminano altre colture (grano tenero, grano duro, frumento, soia, ecc.). Altra fetta importante dell’aumento dei costi è legata all’energia, con impatti sull’acquisto di metano ed energia elettrica in primis, e poi su imballi e trasporti. L’aumento dei costi è ancora in divenire e, in alcuni casi, si traduce in una indisponibilità di reperimento del prodotto in acquisto. In generale, si va da un +20% con picchi del 40-50% su alcune referenze a seconda della specifica supply-chain. La situazione è molto complessa e al momento non si hanno segnali ribassisti».
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Alessandro Benincà,
direttore generale Italia Zuccheri