Comunion Revista Comunion nº 09 - 2012 | Page 14

La pagina di Mons. Di Donna

Di Don Carmine Catalano

Il ricordo indelebile della mia vita:

Monsignor Giuseppe Di Donna

In preparazione del grande raduno di tutti coloro che hanno ricevuto un sacramento, che si terrà il prossimo 26 marzo ’12 nella Chiesa Cattedrale di Andria, voglio condividere una delle tante testimonianze di relazioni che il Venerabile Vescovo di Andria ha vissuto in quegli anni tremendi ma soprattutto benedetti dalla sua presenza di pace e di carità.

Penso che a tutti sia capitato di scrutare nel proprio passato e di soffermarsi a riflettere su fatti e figure che hanno popolato la propria vita, anche alla ricerca di un qualcosa o di un qualcuno che ha lasciato un grande segno nella propria storia personale. A me è capitato spesse volte di ripercorrere a ritroso il mio vissuto, partendo dagli anni in cui mi affacciavo alla vita e prendevo coscienza di tutto quello che mi circondava. Tra i ricordi più ricorrenti, mi è rimasto impresso quello della mia Prima Comunione e Cresima amministrate da Monsignor Giuseppe Di Donna. Correva l'anno 1950 ed io, bambina novenne, mi avvicinavo al grande momento dopo lunga e approfondita preparazione presso la mia Parrocchia San Domenico, assistita dall' amorevole attenzione delle mie catechiste e del mio Parroco Don Giuseppe Roberto.

Finalmente il grande giorno: mi ritrovai alla presenza del Vescovo della nostra Diocesi pronto ad amministrarmi tali Sacramenti. La mia memoria è ferma davanti alla Sua figura paterna e ispiratrice di pace e di Santità; i Suoi grandi occhi mi guardavano con tenerezza di Padre e mi introducevano ufficialmente nella vita spirituale, mostrandomi, nell'Ostia consacrata, lo stesso Gesù morto in croce anche per me. Non sapevo in quel momento di essere una privilegiata per la Sua presenza carismatica e molto vicina a Dio.

Crescendo, ho avuto modo di conoscerLo e di sentire parlare di Lui come di un Uomo speciale, mandatoci da Dio ad illuminare la nostra Diocesi. Era, infatti per tutti un faro, un grande punto di riferimento per la sua evidente spiritualità e disponibilità all' ascolto e alla comprensione umana. La Sua vita terrena si esaurì, purtroppo, nel giro di pochi anni di attività pastorale e, inaspettatamente, venne a mancarci nel 1952. Intorno alla Sua Salma esposta in Cattedrale, si riunì tutta la popolazione a darGli l'ultimo saluto e l'ultimo tributo di riconoscenza, di stima e di rispetto, nella convinzione di aver perduto un grande Pastore di anime.

Ancora oggi, come ieri, mi piace ricordarLo così, con i Suoi occhi grandi che mi parlano di pace e di serenità. Il ricordo della Sua spiritualità nell' amare Dio continua ad illuminare la mia vita, a darmi la forza necessaria a superare tutte le prove e a seguire il Suo esempio.

La Sua permanenza nella nostra comunità si è conclusa in religioso silenzio ed in piena sintonia con l'umiltà della Sua Persona.

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