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È stata quest’opera che ha procurato più successo e gloria all’Ordine, alla Chiesa locale e anche a me. Ero diventato fra gli ecclesiastici più famosi del Madagascar. Mi ha procurato due medaglie al merito nazionale e un premio “Diritti dell’uomo della Repubblica Francese” e, coincidenza, in quel 1996 era consegnato direttamente dal Presidente Jacques Chirac.
Nel 1993 sono stato nominato Cappellano nazionale e questo mi ha permesso di partecipare, ogni tre anni, ai Congressi internazionali dei cappellani cattolici del mondo e arricchirmi dell’esperienza degli altri provenienti dai 5 continenti.
Nel carcere della capitale distribuivamo circa mille pasti al giorno ai più denutriti; sostenevamo le spese sanitarie; allertavamo i tribunali per i detenuti dimenticati in carcere per anni e senza processo; abbiamo aperto 5 centri di accoglienza di ragazzi minori carcerati o figli di carcerati abbandonati per strada; un centro di riabilitazione nutrizionale per detenuti gravemente denutriti; un centro di
formazione rurale per giovani ex detenuti; il Centro di Tonga Soa, sede dell’associazione per l’accoglienza e la riabilitazione; scuole di formazione professionale nel carcere e a Tonga Soa. Qui nel Centro, avevamo creato un fabbrica di carboni a partire dai rifiuti che oltre a servire le cucine dei nostri centri era destinato anche alla vendita, riducendo così la deforestazione oltre che contribuire alla pulizia.
Poi il Capitolo Generale del 2001 mi ha chiamato in Italia come Consigliere Generale. Quel che dispiace è che l’ACP praticamente non ha continuato in tutte le sue opere.
Dal 2008 le Province Italiane mi hanno affidato la formazione dei giovani religiosi. Ora avete lo stimolo per pregare per me, per i giovani che mi sono stati affidati e che costituiscono il futuro dell’Ordine e per i tanti detenuti e poveri, che vivono in situazioni disumane, che Dio ama, e che, attraverso di noi figli di S. Giovanni de Matha, vuole redimere.