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Carissimi fratelli e sorelle, amati da Dio Trinità e scelti per essere vasi eletti per portare il suo nome sublime fino agli ultimi confini della terra. Pace a voi.
Vi ricordo, che il giorno 23 ottobre, p.v. Festa di Cristo Redentore, la Famiglia Trinitaria di Roma si riunirà nella Parrocchia di Santa Maria alle Fornaci, 30 (tel. 06635790 - 06632726), con il seguente programma:
17.50. Recita del Santo Rosario con la comunità
parrocchiale;
18.10. II Vespri di Cristo Redentore
18.30. Eucaristia
Imploriamo tutti, concordi nella preghiera, la forza dello Spirito Santo e la perseveranza nella fede per quanti, fratelli e sorelle perseguitati, soffrono a causa del vangelo. Nell'attesa di rivedervi vi saluto di cuore, augurandovi una buona, felice e santa festa.
P. Giovanni M. Savina, osst.
Celebrazione della Festa del Santissimo Redentore a Roma con la Famiglia Trinitaria
Filippo III, Re di Spagna, conquistò il castello di san Michele d’Oltremare, chiamato comunemente di Mamora (attuale Mehedia), tenuto dai musulmani. Qui vi fece costruire una chiesetta che conteneva l’immagine di Gesù Nazareno. A fine aprile del 1681, cadde nuovamente nelle mani del Re di Mequìnez, Muley Ismael. I militari e le altre persone furono condotte in schiavitù,
L'immagine di Gesù Riscattato di Madrid
insieme con 17 immagini, come bottino di guerra a Mequìnez. La principale del gruppo di quelle immagini era quella di Gesù Nazareno, raffigurato con i ceppi alle mani, vestito con la tunica e con la corona di spine sul capo. Nel 1681, era prevista la XIV redenzione degli schiavi, effettuata dai Trinitari scalzi, Fra. Miguel de Jesús y María, Fra. Juan de la Visitación e Fra. Martín de la Resurrección.
Prima che questi arrivassero a Ceuta, il fratello laico, Fra. Pedro de los Ángeles aveva fatto un compromesso con il Re Muley Ismael sul numero degli schiavi musulmani prigionieri in Europa da consegnargli e l’oro che chiedeva per suddette immagini. Si offrì come ostaggio, disposto ad essere bruciato vivo, se i padri redentori non avessero compiuto con l’accordo stipulato. Le immagini, quindi, furono condotte prima a Tetuàn e poi a Ceuta, dove già si trovavano dal 1º gennaio 1682.
Pochi giorni dopo arrivarono i Redentori che avevano riscattato vari musulmani nell’Andalusia e li consegnarono al Re insieme con l’oro pattuito. Il 28 gennaio, le immagini erano già liberate!
Esse arrivarono a Siviglia e di qui alla Corte di Madrid. Fu organizzata una grande processione con 211 schiavi liberati e con le statue di cui sopra. Terminata la processione, si distribuirono le immagini nel convento dei trinitari. Al Re Carlo II gli toccò quella dell’Arcangelo Michele, alla regina andò quella della Madonna del Rosario e alla regina madre, Marianna d’Austria, quella di San Giuseppe. Le altre se le portarono via le persone illustri e i nobili della Corte.
I Trinitari, si riservarono il Redentore Schiavo e Riscattato, l’immagine di Gesù Nazareno. Nel 1710, fu fondata la Congregazione degli schiavi di Gesù Nazareno, e si elaborarono le prime costituzioni. Da Madrid, la devozione si sparse per tutta la Spagna e nei conventi dei Trinitari. Nel 1835, a causa dell’ Incameramento dei beni ad opera di Mendizábal, i trinitari scalzi persero il convento.
L’immagine continuò a stare nella chiesa che passò ad essere sotto il Patronato dei Duchi di Medinaceli, i quali cedettero il Convento e la chiesa ai Frati Cappuccini.
Carissimi fratelli e sorelle,la solennità di "Gesù Nazareno" che ci accingiamo a celebrare,ci invita tutti a crescere nella "conformazione a Cristo. Aspiriamo, quotidianamente, per rivestirci dei suoi stessi sentimenti di misericordia, meditando assiduamente il mistero della sua passione e, rendendo culto a Cristo legato e sofferente, sforzandoci di vederlo e riverirlo in ogni persona povera e sofferente.