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Diamo la parola a suor Celestine, delle Suore Trinitarie di Roma, attualmente alla casa Generalizia di Via Madonna del Riposo.

"Parlare della propria esperienza vocazionale e del cammino fatto in questi anni non mi è facile, tuttavia cercherò di evidenziare momenti più significativi per dire come la Vergine Maria: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome!”

Vengo dal Madagascar, la bella isola rossa a fronte dell’Africa. Sono la più piccola di 6 fratelli e sorelle, i miei genitori, ferventi cristiani, mi hanno educato alla fede. La vita nel Madagascar è molto diversa da quella europea perché nel Madagascar non ci sono industrie, ma estese risaie e suolo agricolo dove tutti trovano spazio per lavorare a mano.

Anch’io, fin da giovane aiutavo i miei parenti nel lavoro agricola e frequentavo assiduamente la Catechesi tenuta dal catechista del villaggio perché non c’era il sacerdote fisso; egli veniva ogni tanto per amministrare i Sacramenti. Abitando molto lontano dalla Parrocchia, partecipavo alla S. Massa una volta al mese, ma in casa si pregava ogni giorno. Ero ancora bambina quando un giorno vennero a visitarci due suore vestite di bianco che non avevo mai visto e grande fu la mia meraviglia e la mia curiosità. Mi sembrano figure angeliche e pensai che venendo dal cielo sicuramente non sarebbero mai morte e, altre fantasticherie. Mi colpì la loro serenità, il loro sorriso, la bellezza dell’abito e quando andarono via, tempestai di domande i miei genitori e dissi che volevo andare con loro, certo non avevo coscienza di quello che dicevo.

Comunque da quel giorno incominciò a prendere posto nel mio cuore un pensiero: da grande io sarò come loro, voglio diventare suora e lo dicevo anche a loro. I miei genitori per distogliermi mi dicevano che essere suore bisogna essere buone e pregare, ed io allora iniziai a impegnarmi ad essere più obbediente con tutti in famiglia e a pregare un po’ di più. Crescendo cercai di stare più a contatto con le suore per quanto mi era possibile perché abitavo lontano. Un bel giorno quando ormai grandicella con alcune compagne andai a fare una esperienza vocazionale di una settimana alla missione delle Suore Trinitarie del mio distretto. L’esperienza fu per me e per un’altra positiva. Ritornai a casa entusiasta e decisa che la vita religiosa era proprio per me.

Suor Celestine, Suore Trinitarie di Roma

Ne parlerai ancora con i miei genitori i quali mi fecero fare molte considerazioni e mi consigliarono di aspettare, di riflettere bene la volontà di Dio. Dopo alcuni mesi, vista la mia ferma decisione e avermi tante raccomandazioni, loro stessi mi accompagnarono al Convento come Maria al Tempio. Iniziai così il lungo cammino di formazione: l’Aspirantato, il Postulato, il Noviziato al termine del quale all’età di … , ho fatto la mia

Professione semplice. Durante il periodo di formazione ho avuto modo di approfondire la mia vocazione, ho capito bene che essa non consiste nell’abito, né nel lavoro apostolico, ma nella totale consacrazione di se stessi a Dio. È la donazione e consacrazione a Dio sommo bene, che ci riempie e ci rende felici, tutto il resto conta poco, sono solo mezzi.

Ho capito e provato che essere distaccati e poveri materialmente e spiritualmente permette al cuore di avvicinarsi di più al Signore, di accettare e vivere quello che ci chiede i superiori.

Così quando la Madre Generale mi propose se volevo andare Missionaria in Italia accettai, anche se non avevo mai pensato alla Missione. A Roma ho continuato la formazione religiosa nello juniorato e contemporaneamente ho completato gli studi per poter insegnare. Durante il periodo dello juniorato, il Signore ha voluto provare il mio amore per Lui con una lunga malattia e ho dovuto interrompere lo studio. Questo periodo di sofferenza mi ha aiutato a fortificare la mia fede e la mia vocazione, tutto è grazia!

Ora finalmente, dopo aver percorso tutte le tappe della Formazione, mi accingo a pronunciare il mio “sì” definitivo e perpetuo.

Ringrazio Dio Trinità per il dono della vita, di avermi fatto nascere in una famiglia molto cattolica e di essere stata scelta fra tante alla sequela di Gesù, Dio fedele e che non abbandona e non tradisce mai. Ringrazio l’Istituto che mi ha accolto, istruita e curata con amore.