primavera 2017
Ma cosa c'è di sbagliato nel voler vivere al meglio il presente?
la ricerca della felicità
Filosofi, teologi, psicologi e addirittura economisti hanno approfondito il tema "felicità". Dal 1990, una branca della psicologia, la psicologia positiva, vi si è dedicata alacremente.
E' molto di più di un diffuso buon umore. La felicità implica uno stato generale di benessere che si accompagna a un senso di profonda soddisfazione e di significati realizzati.
Gli studiosi poi sottolineano che la felicità dipende comunque per la maggior parte da come la persona si confronta con la vita. E' l' atteggiamento personale che gioca un ruolo importantissimo nell'ottenimento della felicità. Il concedersi regolarmente dei piccoli piaceri contribuisce ad aumentare al meglio la propria disposizione verso la felicità.
Sì perché, non dimentichiamolo, spesso siamo così costretti dentro ai "doveri", ai "si fa/non si fa", che questa specie di "giudizio morale" che ci portiamo appresso ci impedisce di aprirci alla vita con una benefica distensione. Non pigrizia, semmai benefica tolleranza verso di noi.
Un altro trucchetto che aiuta a migliorare il proprio atteggiamento è quello di sorridere. Quando si sorride il cervello pensa che siamo felici e di conseguenza si adatta a tale stato. Questo è ciò sostengono gli studiosi che hanno approfondito le tecniche per indurre la felicità e, visto che un sorriso non costa nulla, tanto vale provarci!
Frequentare gente positiva e cercare di evitare quella negativa, pesante, lamentosa, ... Un piccolo trucchetto che adotto quando mi si avvicina quel genere di persone è sorridere ai loro racconti e poi puntualizzare tutti gli aspetti per cui invece possono essere felici. In genere questa reazione non piace, non è quello che si aspettano. A volte ci riprovano a elencarmi i loro mali (come se non avessi capito!) e io ritorno a elencare loro i lati positivi che hanno tralasciato. Il risultato è che si allontanano spontanemente e mi evitano di essere odiosa.
Non cadere nel dramma è un altro punto davvero importante. Quando il morso del coinvolgimento ci attacca: fare un passo indietro, respirare tranquillamente, andarsi a fare una camminata, oppure in palestra. Insomma, mollare tutto senza esprimere alcun giudizio e andare a distrarsi.
CFC