its • hvac tuito e costituisce ancor oggi un’ asticella spesso irraggiungibile da parte di progettisti e tecnici. Vero è che i destinatari sono differenti, quantomeno per dimensioni, ma è anche vero che il Conto Termico 3.0 arriva a compensare ma solo in forma parziale la scomparsa dell’ incentivazione in formato di credito d’ imposta che ha caratterizzato gli interventi sull’ impiantistica svolti negli anni fino al 2024. Forse sarebbe stato lecito attendersi un budget più consistente da destinare alla riqualificazione del patrimonio edilizio di proprietari piccoli o medi, proprio in ragione del sopravvenire di una carenza di incentivi in altre forme. Va anche osservato che siamo comunque nell’ epoca in cui i provvedimenti attuativi a livello nazionale della Direttiva EPBD porranno obiettivi importanti per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e la mancanza di budget consistenti per incentivare questa riqualificazione potrebbe generare un percorso faticoso nel raggiungimento di questi obiettivi. Va anche specificato che il Conto Termico 3.0 potrà“ rimborsare” investimenti nella percentuale del 65 % e coprirà il 100 % soltanto nel caso in cui questi interventi siano stati effettuati da comuni al di sotto dei 15.000 abitanti, da scuole o da ospedali. Nel parco dei beneficiari sono incluse le CER, Comunità Energetiche Rinnovabili, una scelta che dovrebbe incentivare la diffusione di questa formula di produzione e consumo condivisi, decisamente interessante, ma occorre incamerare concetti di
Conto Termico 3.0: che cosa cambia
Il nuovo decreto aggiorna profondamente il meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni volti all’ efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. I soggetti beneficiari sono:
• Pubbliche Amministrazioni, incluse società in house, autorità portuali, ex IACP, cooperative edilizie e sociali;
• privati, sia per edifici residenziali( solo per interventi su fonti rinnovabili) che terziari; • enti del terzo settore non economici;
• Comunità Energetiche Rinnovabili( CER) e gruppi di autoconsumo collettivo.
Gli interventi incentivabili riguardano:
• efficienza energetica: isolamento termico, sostituzione infissi, schermature solari, building automation, illuminazione;
• produzione da FER: pompe di calore, sistemi ibridi, impianti a biomassa certificata, solare termico, microcogenerazione, teleriscaldamento efficiente;
• fotovoltaico con accumulo e colonnine di ricarica( solo se abbinati a pompe di calore);
• demolizione e ricostruzione NZEB per immobili pubblici, anche con aumento volumetrico fino al 25 %.
Le spese ammissibili sono la fornitura e la posa impianti, diagnosi energetiche, APE, progettazione, direzione lavori, infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Gli incentivi previsti arrivano fino al 65 % delle spese ammissibili per soggetti ordinari e fino al 100 % per: comuni ≤ 15.000 abitanti, scuole e strutture sanitarie pubbliche, diagnosi energetiche per edifici pubblici.
condivisione e collettivizza zione delle risorse pur capaci di proporre risparmi consistenti. Va anche rilevato come siano destinatari di questa misura sia gli Enti del Terzo Settore sia le imprese in grado di dimostrare che questo intervento determini una riduzione
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