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INTERVISTA • ALBERTO CANAVESE its • hvac

La buona progettazione in tempi di transizione energetica

Ottica di breve periodo, azioni non coordinate che portano a procedere in ordine sparso, scarsa considerazione delle logiche dell’ economia circolare: sembrano essere queste alcune delle principali perturbazioni che hanno connotato in negativo il mondo dell’ impiantistica negli ultimi anni. Ma ancora gli effetti si riverberano nel quotidiano e dunque cruciale è il ruolo del progettista nell’ indirizzare verso un cambiamento concreto di metodo. Ne abbiamo parlato con Alberto Canavese, progettista di lungo corso e socio fondatore di MEP Project, studio di progettazione specializzato nel mondo BIM
di Andrea Zelaschi

A fronte di un cambiamento di prodotto, che la legislazione F-Gas spinge ad essere più complesso nella sua applicazione sul campo, è necessario cambiare impostazione: non solo sulla materia incentivi, che deve essere strutturale e“ progettata”, ma anche sul sistema di lavoro che porta all’ adozione del“ mai più senza” proposto dall’ odierna tendenza, la pompa di calore. Questa l’ opinione di Alberto Canavese: davanti alla trasformazione in corso, sia la politica sia il mercato sembrano essere miopi. L’ orizzonte temporale e tecnico con cui si affronta la transizione verso l’ elettrificazione e la sostenibilità è viziata da un’ ottica di breve periodo e da una modalità non coordinata di azione che portano a muoversi – sia sul fronte delle decisioni delle istituzioni sia sul modo di procedere del mercato – senza tenere conto delle logiche di lungo periodo che tanto la questione degli impianti quanto quella dei materiali e dell’ economia circolare comporterebbe. Ma cominciamo dal principio.

Alberto Canavese, progettista, socio fondatore di MEP Project, studio di progettazione specializzato nel mondo BIM
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