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Investimenti pubblici e riuso del patrimonio per lo sviluppo urbano sostenibile
ATTUALITÀ

Investimenti pubblici e riuso del patrimonio per lo sviluppo urbano sostenibile

Stefano Scalera, amministratore delegato di Invimit SGR, ha sottolineato l’ importanza di promuovere una nuova fase di investimenti pubblici intelligenti, capaci di rigenerare territori e rafforzare le comunità. Durante la presentazione dei risultati della ricerca“ Gli impatti multidimensionali a 10 anni da Expo Milano 2015,” ha evidenziato come l’ esperienza di recupero dell’ area MIND costituisca un esempio di riuso del patrimonio esistente e di valorizzazione del territorio. La ricerca di Arexpo – The European House – Ambrosetti ha verificato che, in dieci anni, l’ area ha generato un valore economico di circa 6,7 miliardi di euro e creato circa 28.000 posti di lavoro equivalenti. Questi risultati testimoniano l’ efficacia di interventi di riqualificazione, che combinano obiettivi di crescita economica e di impatto sociale positivo. Scalera ha affermato che
tali iniziative devono rispondere a un modello di sviluppo urbano basato sulla collaborazione pubblico-privato, con interventi misurabili e orientati al beneficio collettivo. L’ approccio al recupero del patrimonio esistente si configura come una strategia di lungo termine, fondamentale per ridurre il consumo di suolo e promuovere la sostenibilità. La capacità di generare valore sociale, occupazionale e ambientale rappresenta un elemento chiave per affrontare le sfide delle città moderne, favorendo innovazione, inclusione e crescita economica. Promuovere questa filosofia di rigenerazione urbana risulta dunque strategico per rilanciare il ruolo delle città come motori di sviluppo sostenibile, anche in vista di politiche nazionali e europee sempre più orientate alla riqualificazione e al riuso delle risorse territoriali.

Intelligenza artificiale e digitalizzazione per la gestione degli edifici

Johnson Controls ha pubblicato uno studio condotto da Forrester Consulting che evidenzia come l’ utilizzo della piattaforma OpenBlue possa offrire benefici economici e operativi significativi per le organizzazioni. La ricerca, basata su casi d’ uso in diversi settori, quantifica un ritorno sull’ investimento fino al 155 % in tre anni e mette in luce come OpenBlue, ecosistema di soluzioni connesse, ottimizzato dall’ intelligenza artificiale, aiuti a migliorare le prestazioni e a ridurre i costi degli edifici. L’ indagine evidenzia risultati concreti: risparmio energetico fino al 10 %, riduzione della manutenzione dei refrigeratori fino al 67 %, e un incremento del 7 % negli affitti, grazie alle certificazioni smart e green ottenibili con gli interventi proposti dall’ azienda. Inoltre, il ritorno dell’ investimento si realizza in meno di un anno, con un payback di circa otto mesi, grazie alle ottimizzazioni portate dalla tecnologia.
Uno dei punti di forza della piattaforma è l’ uso di strumenti di AI generativa, integrati nel sistema OpenBlue Enterprise Manager, che forniscono consigli proattivi per interventi di risparmio energetico e miglioramento delle performance. Gli aggiornamenti più recenti prevedono anche controlli più autonomi dei sistemi e un’ esperienza utente migliorata, con funzionalità avanzate di monitoraggio della qualità dell’ aria e analisi dei sensori, per edifici sempre più intelligenti e salubri. L’ adozione di queste tecnologie consente alle aziende di sostenere la transizione verso ambienti più sostenibili, riducendo le emissioni di CO 2 e ottimizzando l’ uso energetico. Con un patrimonio di oltre 8.000 brevetti e 3 miliardi di dollari investiti in ricerca negli ultimi dieci anni, Johnson Controls si conferma leader nel settore degli edifici intelligenti, pronti a contribuire alla modernizzazione del patrimonio edilizio globale.
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