Approfondimenti
Le motivazioni vanno ricercate
anche nei protocolli, più
o meno emergenziali, che
le regioni della Pianura Padano-veneto-romagnola
da
tempo si sono date.
Nella Capitale, invece, più
accentuato è stato il carattere
emergenziale, anche perché
la sindaca Virginia Raggi,
dopo aver firmato un’ordinanza
per il 14 gennaio ne
ha subito sottoscritta un’altra
per il 15 e il 16. Provocando
peraltro un composito coro
di critiche, anche perché,
incredibile a dirsi, sono stati
bloccate tutte le autovetture
diesel Euro 6, anche quelle
nuove di pacca.
Vetture che però, per gli
agenti inquinanti citati nelle
ordinanze, PM10 e NOx,
hanno limiti identici nel primo
caso o di poco superiori
nel secondo alle autovetture
a benzina sempre Euro 6.
Con in più il paradosso che
le auto alimentate a gasolio
Euro 6 hanno valori di molto
inferiori all’Euro 3 a benzina
o uguali nel caso degli ossidi
di azoto all’Euro 4 sempre
a benzina che invece hanno
potuto circolare tranquillamente.
Una scelta apparsa
ancor meno sensata se si
tiene conto che le auto a
benzina Euro 3 e Euro 4 con
“targa romana” sono di più
di quelle mosse grazie ad un
motore diesel Euro 6.
Del tutto compressibile quindi
l’attenzione verso la prova
empirica offerta dalla clausura
forzata in cui tutti siamo costretti
per contenere la circolazione
del nuovo coronavirus.
A giudicare dai dati delle
centraline delle agenzie
N° 49 CITY LIFE MAGAZINE
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