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CITY LIFE MAGAZINE N.38
l volto della superficie terrestre cambia, e
questa non è certo una novità. La super-
ficie terrestre è cambiata in milioni di anni
anche in maniera drastica, solo pensando
alla frammentazione di Pangea, il supercon-
tinente che 290 milioni di anni fa includeva
tutte le terre emerse, sino all’attuale assetto
di cambiamenti ce ne sono stati eccome.
Tuttavia, la novità è che oggi il sistema terre-
stre cambia non solo per effetto dei fenome-
ni naturali – come è sempre stato nelle varie
epoche geologiche che si sono succedute
– ma anche per effetto della mano dell’uo-
mo. Per questo motivo da circa vent’anni un
numero sempre più consistente di scienzia-
ti propone di considerare il nostro Pianeta
definitivamente uscito dall’Olocene – l’epo-
ca geologica in cui ci troviamo – ed entrato
nell’Antropocene, una nuova epoca geolo-
gica dal 2016 al vaglio della Commissione
Internazionale di Stratigrafi per l’eventuale
ufficializzazione. Ma, da chi nasce questa
idea e perché? Il concetto di Antropocene è
stato utilizzato per la prima volta dal premio
Nobel per la chimica Paul Cruzer (famoso
per aver scoperto il Buco nell’Ozono) e dallo
scienziato Eugene Stoemer in un articolo ap-
parso nel 2000 sul bollettino delll’Igbp (Inter-
national Biosphere Geosphere Programme).
Il nuovo termine combina la radice “antro-
po” (umano) con il suffisso “cene” (suffisso
standard per le epoche geologiche) per in-
dicare come l’attività dell’uomo sulla Terra
sia cresciuta a tal punto da generare modi-
fiche profonde nella geologia, morfologia e
ecologia del Pianeta e nella sua atmosfera.
“The mankind’s activities”, spiega l’articolo,
ha assunto un ruolo talmente centrale nel
sistema terrestre da giustificare l’uso del ter-
mine Antropocene per nominare la corren-