SMART CITY E SMART LAND
Come per le nazioni anche gli enti subna-
zionali sono stati cioè invitati a intensificare
i loro sforzi per ridurre le emissioni climalte-
ranti (mitigazione), diventare resilienti difen-
dendosi dagli effetti negativi dei cambiamen-
ti climatici (adattamento), cooperare a livello
sia regionale sia nazionale per sfruttare re-
ciproche sinergie. Azioni queste sollecitate
agli enti subnazionali in base a un approccio
“all hands on desk”, esigendo cioè “l’aiuto
di tutti”, proprio come quando in momenti
di crisi all’equipaggio della nave è chiesto di
radunarsi sul ponte principale.
Tra tutti gli enti le città, in particolar modo,
sono considerate nevralgiche per combat-
tere il clima che cambia. Questo perché la
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popolazione mondiale ormai è concentrata
nei grandi centri urbani e, in futuro, l’incre-
mento della popolazione avverrà, secondo
l’Onu, “esclusivamente” nelle città (e non più
nelle aree rurali).
Nel 2008, infatti, la popolazione urbana mon-
diale ha superato in numerosità quella rura-
le (è avvenuto il grande sorpasso) e sempre
l’Onu ha previsto che nel 2030 ben il 60%
degli abitanti del mondo vivranno nelle città
e il 67% nel 2050. Fenomeno questo frutto
storicamente del processo d’industrializza-
zione, ma più in generale, della crescita del
PIL pro capite porta da sempre con sé una
consolidata certezza, la crescita del tasso di
urbanizzazione.