SMART CITY E SMART LAND
L
’Italia è pronta alla sperimentazione di
nuove soluzioni tecnologiche per l’a-
deguamento del tessuto stradale na-
zionale e l’introduzione dei cosiddetti servizi
di connettività V2X, fondamentali per la dif-
fusione delle auto c.d. “a guida autonoma”.
Nella Gazzetta Ufficiale n. 90 dello scorso
18 aprile, infatti, è stato pubblicato il decreto
ministeriale 28 febbraio 2018 (c.d. Decreto
Smart Road), attuativo delle numerose di-
sposizioni della Legge di Bilancio 2018 che
mirano all’ammodernamento e all’adegua-
mento tecnologico di tutta la rete stradale
italiana all’insegna della digital tansforma-
tion.
Il decreto, in buona sostanza, si sviluppa su
due direttrici principali: (1) la realizzazione
di “strade connesse”, attraverso una serie
di strumenti debitamente elencati e definiti
dalla novella normativa, e (2) l’introduzione e
la sperimentazione del self driving car, disci-
plinato da disposizioni particolarmente pun-
tuali e stringenti. L’obiettivo è quello di tra-
sformare l’odierno tessuto stradale in smart
roads, caratterizzate da tecnologie, funzioni
e servizi che intervengono sulla manuten-
zione e gestione dell’infrastruttura stradale,
migliorandone l’efficacia, diminuendo i costi
nell’intero ciclo di vita e aumentando la resi-
lienza.
Nello specifico, viene innanzitutto cristalliz-
zata la definizione di smart road; e infatti l’ar-
ticolo 2 del decreto la definisce come “infra-
struttura stradale per la quale è compiuto un
processo di trasformazione digitale orienta-
to a produrre piattaforme di osservazione e
monitoraggio del traffico, modelli di elabora-
zione dei dati e informazioni, servizi avanzati
ai gestori delle infrastrutture, alla pubblica
amministrazione e agli utenti della strada”.
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Dunque, il processo di digital tansformation
“da strada a smart road” – secondo quanto
previsto dal §3 dell’Allegato Tecnico al de-
creto – partirà dapprima con lo sviluppo del-
le infrastrutture della TEN-T (Trans-European
Network – Transport), nuove o esistenti, per
poi estendersi progressivamente a tutte le
infrastrutture identificate dal PGLT (Piano
Generale dei Trasporti e della Logistica) del
Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti.
In estrema sintesi, lo sviluppo delle smart
roads sarà applicato gradualmente a partire
dalle infrastrutture autostradali, prevedendo
– entro il 2025 per le autostrade ed entro il
2030 per gli impianti stradali diversi da que-
ste ultime – l’implementazione dei servizi fi-
nalizzati alla deviazione dei flussi automobili-
stici, al controllo degli accessi, alla gestione
dei punti di rifornimento ed all’aumento del
numero di colonnine di ricarica per i veicoli
elettrici.
L’Allegato Tecnico al Decreto Smart Road,
proprio al fine di creare un “ecosistema tec-
nologico favorevole per l’interoperabilità tra
infrastrutture e veicoli di nuova generazione,
per l’adeguamento delle infrastrutture alle
nuove richieste di mobilità da parte dei viag-
giatori e per la realizzazione di servizi inno-
vativi”, descrive ed elenca, in maniera detta-
gliata, le specifiche tecniche e funzionali che
dovranno necessariamente essere installate
per garantire il funzionamento del sistema di
connettività stradale.
I sistemi di connessione, nello specifico, si
declineranno nella realizzazione di punti di
accesso hotspot Wi-Fi per i cittadini all’inter-
no delle aree di sosta, misure per la comuni-
cazione di dati a elevato bit-rate, servizi per
lo sviluppo del c.d. Internet of Things – IoT e
sistemi di rilevazione del traffico e del meteo