City Life Magazine 32 | Page 34

34 CITY LIFE MAGAZINE N.32 (quest’ultimo ha fatto registrare un aumento nel 2016 del 2% rispetto all’anno prima); in- fine, che vengono presi di mira i comparti al cui interno sono presenti un grande numero di clienti, a cui sottrarre dati e credenziali di pagamento”. Un comparto sempre più sottoposto agli at- tacchi cibernetici è quello energetico: anche in questo caso, però, come per altri settori, le motivazioni di tali attacchi – secondo quanto si legge nella relazione del DIS – non sempre sono chiare: in diversi casi sembrerebbero es- sere attacchi di tipo cosiddetto parassitario. Un’altra tendenza che si sta dispiegando in questa fase riguarda le propensioni degli at- taccanti cyber: sempre più attenti alle tecniche di ingresso per abbassare le difese dei siste- mi di protezione, sempre meno sui malwa- re (-42% rispetto al 2015). Un dato che non va letto come una riduzione della pericolosi- tà della minaccia Advanced persistent threat (APT), bensì come il fatto che gli APT registrati si sono caratterizzati, più che per la loro con- sistenza numerica, per la loro estrema persi- stenza. Tra le minacce che hanno registrato un maggior numero di ricorrenze vanno anno- verate: l’SQL Injection (28% del totale; +8% rispetto al 2015), i Distributed denial of ser- vice (19%; +14%), i Web-defacement (13%; -1%) e il DNS Poisoning (2%), impiegati sia dai gruppi hacktivisti che islamisti. Parallelamen- te, si investe sempre più sugli idiomi, con una specializzazione nell’uso della lingua italiana. “In relazione al modus operandi impiegato dall’attaccante per il conseguimento di obiet- tivi – continua la presidente di AIIC – si sono registrati, quali elementi di novità, il ricorso a parole-chiave in lingua italiana per ricercare documenti di interesse da esfiltrare, a ulterio- re conferma dell’elevato grado di profilazione delle attività ostili sui target nazionali, e la ri- cerca di singoli individui ritenuti di particolare interesse in ragione dell’attività professionale svolta, ovvero sulla base dell’incarico e della sede di servizio ricoperti, nonché delle infor- mazioni cui hanno accesso”. Infine, il documento del Dipartimento di sicu- rezza nazionale sottolinea che è il settore pub- blico (71% del totale) ad essere più esposto rispetto a quello privato (27%): una divarica- zione riconducibile verosimilmente alle diffi- coltà di notifica degli attacchi subiti in ragione del rischio reputazionale (in entrambi i casi si registra un aumento pari, rispettivamente, del 2 e del 4%). Di questi fatti, soprattutto di quelli attinenti allo spionaggio politico e al fenomeno dilagante delle fake news, non si hanno evi- denze certe, ma molto indizi fanno pensare a nuove forme di ingerenza e di influenza nella vita politica e sociale di un Paese straniero. “Non siamo di fronte a una novità - aggiun- ge Franchina -. Ieri queste forme di pressione erano condotte fisicamente, oggi tutto ciò av- viene attraverso il mondo cibernetico e infor- matico digitale”. Ma aldilà dell’analisi di ciò che è stato, quali sono oggi le difese che devono essere messe in campo? “Oggi, per difendersi dagli attacchi cibernetici