CITY LIFE MAGAZINE
33
Il nostro Paese è dotato di un
Piano nazionale per la protezione
cibernetica e la sicurezza informatica.
Ciononostante, secondo il
Dipartimento delle informazioni per
la sicurezza a essere attaccati sono i
settori a più alto know how, i settori
duali e i comparti con un grande
numero di clienti. A rischio anche il
settore dell’energia
I
l tema della sicurezza cibernetica e della
protezione informatica è entrato prepo-
tentemente nell’agenda politica di tutti i
governi internazionali, sempre più spes-
so alle prese con gli attacchi alle infrastrutture
critiche, ai complessi produttivi industriali e,
addirittura, alle competizioni elettorali.
Il tema sta acquisendo un’importanza sempre
maggiore nel dibattito nazionale. Chi da tem-
po se ne occupa è Luisa Franchina, presiden-
te dell’AIIC, l’Associazione italiana infrastrut-
ture critiche, un’organizzazione scientifica che
dal 2006 si occupa di questi temi.
“L’Italia, anche se un po’ in ritardo rispetto ad
altre realtà – ha affermato la presidente di AIIC
– si sta muovendo nella direzione indicata dal-
le migliori esperienze internazionali. Si è dotata
di un nuovo Piano nazionale per la protezione
cibernetica e sicurezza informatica: un piano
che definisce una nuova architettura e una
nuova catena di comando e controllo rispet-
to al rischio cibernetico. Un’architettura che
prevede la centralizzazione delle informazioni
nella presidenza del Consiglio dei Ministeri, at-
traverso una serie di entità tra cui quella dei
servizi di sicurezza nazionale”.
Anche l’intelligence italiana, insomma, entra
in campo contro gli attacchi cibernetici e in-
formatici e si trasforma, stando almeno a ciò
che sta scritto nel Piano nazionale, in una pre-
senza molto più trasparente e presente, una
sorta di Protezione civile della sicurezza infor-
matica. Una struttura di pronto intervento, che
risponde a una precisa catena di comando, in
occasione di attacchi alle strutture sensibili e
critiche del sistema econo mico e istituzionale
del nostro Paese.
Ma quali sono i punti di attenzione a cui guar-
da prioritariamente il nostro sistema di sicu-
rezza nazionale? Sicuramente l’Industria 4.0,
settore in cui l’importanza dei dati a supporto
delle decisioni si rivela fondamentale.
Un punto di osservazione importante rispet-
to allo stato dell’arte circa la sicurezza ciber-
netica è certamente rappresentato dal lavoro
svolto dal Dipartimento delle informazioni per
la sicurezza, il DIS, che dipende dalla presi-
denza del Consiglio dei ministri, che qualche
mese fa ha prodotto la Relazione annuale per
il Parlamento, documento che fa emergere al-
cune tendenze interessanti.
“La prima cosa che la relazione del DIS evi-
denzia – prosegue Franchina – riguarda il nu-
mero di settori colpiti, che ogni anno cresce.
Secondo, che a essere attaccati sono i settori
a più alto tasso di know how: il bancario, le
agenzie di stampa, le testate giornalistiche e
le associazioni imprenditoriali; terzo, che tra
gli obiettivi ci sono i settori cosiddetti duali,
come il chimico, il farmaceutico e l’energetico