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parallelo l’uno all’altro sono quelli della tran-
sizione energetica e della qualità dell’aria:
su questi temi, le città italiane mirano a
risultati ancora più ambiziosi rispetto a
quanto imposto dalle direttive europee: per
l’energia si punta a raggiungere nel 2025
(e non nel 2030) la riduzione delle emis-
sioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli
del 1990, migliorando l’efficienza energe-
tica del 30% e producendo il 27% dell’e-
nergia da fonti rinnovabili. Un altro obiettivo
è quello di ridurre sensibilmente il livello
delle polveri sottili: si mira infatti, entro il
2025, al rispetto del limite massimo stabi-
lito dall’Oms per il particolato sottile (10 /
μ mc, più restrittivo di quello europeo: 25
μ/mc al 2015; 20 μ/mc al 2020). Per farlo
servirà mettere a sistema i Piani regionali
e il Piano congiunto Governo – Regioni
della Pianura Padana del 2013, per valu-
tare l’efficacia delle azioni adottate nei
diversi ambiti (trasporti, industria, agricol-
tura, energia). Serviranno inoltre accordi
di programma fra i diversi enti territoriali
per coordinare le politiche necessarie al
contrasto delle emissioni in atmosfera,
con misure di livello locale (quali blocchi
del traffico, ZTL, congestion charges) ma
anche strutturali (incentivi per il rinnovo
degli impianti di riscaldamento, per la mobi-
lità sostenibile, ecc.). Necessario anche il
rafforzamento dei sistemi di monitoraggio
locale con strumenti di analisi dei dati per
la previsione di picchi di inquinamento e la
programmazione anticipata degli interventi
di contrasto.
Anche il tema dell’acqua rappresenta una
sfida molto ambiziosa per le Città metropo-
litane: l’obiettivo è quello di ridurre in modo
consistente gli sprechi entro la soglia fisio-
logica del 10-20% per quanto riguarda le
perdite delle reti di distribuzione idrica entro
il 2030. Si punta inoltre a migliorare lo stato
degli ecosistemi acquatici, portandoli allo
status di buono entro il 2025.
Città più sostenibili significa anche città più
verdi: e infatti il tema del verde pubblico,
rappresenta un’altra grande sfida per gli
anni a venire. L’obiettivo in questo senso
è raddoppiare entro il 2030 la superficie
media di verde urbano per abitante, arri-
vando a 30 mq per abitante (2/3 in più
rispetto al 2014). Per farlo bisogna rico-
noscere il verde urbano nella sua totalità
(pubblico, privato, urbano, periurbano),
pianificare nuove categorie di aree e infra-
strutture verdi adatte a