City Life Magazine 28 | Page 11

ARTICOLI 11 Le colonne verdi mostrano l’incentivo erogato nei diversi Paesi se il mezzo acquistato è totalmente elettrico (BEV, verde più scuro) o se è ibrido (PHEV, verde più chiaro). I punti rossi sono le auto elettriche immatricolate nel 2016. Fonte: Energy&Strategy Group - Politecnico di Milano Fonte Energy&Strategy Group - Politecnico di Milano Le colonne verdi mostrano l'incentivo erogato nei diversi Paesi se il mezzo acquistato è totalmente elettrico (BEV, verde più scuro) o se è ibrido (PHEV, verde più chiaro). I punti rossi sono le auto elettriche immatricolate nel 2016. a triplicarsi, fino a raggiungere i 54 modelli, sempre full electric. Una delle ragioni che può spiegare il diverso andamento delle vendite delle auto elettriche è certamente la presenza di meccanismi di incentivazione. È stata condotta un’analisi comparativa tra dieci Paesi (Italia, Cina, Giap- pone, Usa, Francia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito) misurando sia gli incentivi diretti all’acquisto, cioè una riduzione del prezzo del veicolo, sia quelli diretti all’uso e alla circolazione, che preve- dono per l’utente dei bonus durante tutto il ciclo di vita del veicolo. In Norvegia, non a caso uno dei Paesi con il maggior numero di immatricolazioni, sono disponibili incentivi estremamente generosi, pari a circa 20mila euro per i full electric e 13mila per gli ibridi plug-in. Anche i Paesi Bassi incentivano l’acquisto, soprattutto degli ibridi plug-in (9.500 euro), e ciò spiega almeno in parte il boom di questi veicoli. L’Italia si conferma inesorabilmente indietro, facendo segnare i controvalori più bassi: circa tremila euro per un full electric e duemila per gli ibridi plug-in. Cina e Stati Uniti prevedono incentivi simili, rispettivamente di 8.500 e 9mila euro per i full electric e di cinquemila e 5.500 per gli ibridi plug-in. L’INFRASTRUTTURA DI RICARICA Sono 1 milione e 450 mila i punti di rica- rica censiti nel mondo a fine 2016, in forte crescita (+81%) rispetto agli oltre 800mila punti del 2015 e 73 volte di più rispetto ai soli 20mila del 2010. La crescita è stata tuttavia a due velocità: le colonnine pubbliche rappre- sentano oggi circa il 13% del totale (190mila unità), + 72% rispetto alle 110mila del 2015; quelle private hanno invece indubbiamente trainato il settore, con una crescita di oltre 600mila punti di ricarica nel corso del 2016. Se si guarda alla distribuzione geografica, si nota che nel segmento delle colonnine private sono gli Usa a guidare la classifica, con oltre il 32% del totale delle installazioni a fine 2016, seguiti da Cina e Giappone. In quelle pubbliche invece la Cina è leader indi- scussa (31%), seguita da Usa e Giappone. In Europa sono stati installati complessiva- mente 70mila punti di ricarica pubblici (37%) e ci rca 400mila privati (30%). Se si mette in relazione il numero di punti di ricarica e il numero di veicoli circolanti nello stesso periodo si ottiene un rapporto medio pari a circa 0,86 veicoli per singola colonnina. In un mercato maturo tale rapporto si dovrebbe attestare attorno a un veicolo per punto di ricarica. A tale valore si avvicinano non a