City Life Magazine 20 | Page 12

12 CITY LIFE MAGAZINE N.20 dedicata al Masterplan di Expo, non una parola sull’assetto definitivo circa la più importante operazione urbanistica attualmente in corso in Europa. Un’assenza di indicazioni che ha scontentato molti e che solleva parecchi dubbi e perplessità. Perché se è vero che del Tecnopolo se ne parla da poco più di due mesi, del Masterplan del dopo Expo se ne sta discutendo ormai da un paio d’anni: ma nonostante le dichiarazioni di principio e di buona volontà delle istituzioni pubbliche e private, del Masterplan non c’è traccia. Sicuramente qualcuno vi starà lavorando, ma nel dibattito pubblico il tema è letteralmente scomparso. Ecco quindi che le proposte circolate nei mesi scorsi rimangono appese al nulla, nonostante siano proposte importanti, decisive per la rifunzionalizzazione del milione e centomila metri quadrati di area dell’ex sito espositivo. Ma andiamo con ordine e proviamo a mettere in fila i problemi. La proposta dell’università Statale Risale al febbraio del 2015 la proposta del rettore dell’università Statale di Milano, Gianluca Vago, di trasferire le sedi di alcune facoltà oggi collocate a Città Studi, nella zona est di Milano, sulle aree lasciate libere dopo il semestre espositivo. Le aule e i laboratori di Fisica, Agraria, Chimica, Scienze e Informatica, oggi ospitati nelle antiche palazzine del polo universitario milanese, dovrebbero trovare sede nella nuova cittadella universitaria, a nord ovest di Milano. Tra qualche anno, su uno spazio di circa 200 mila metri quadrati, dovrebbero sorgere, per 16 mila tra studenti e ricercatori, il campus universitario, un polo della ricerca avanzata e dell’informatica, un auditorium, residenze studentesche (che forse potrebbero venire collocate negli edifici esistenti di Cascina Merlata che per sei mesi hanno ospitato il personale delle delegazioni straniere presenti a Expo; nda) e spazi per lo