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sport. I costi dell’operazione sono ancora
in fase di definizione, ma dovrebbero
aggirarsi attorno ai 200 milioni circa.
Una cifra di tutto rispetto, che potrebbe
essere recuperata attraverso la vendita
degli immobili di proprietà resi liberi dal
trasferimento e, soprattutto, dal doppio
finanziamento della Cassa Depositi e
Prestiti e della Bei (tra le ipotesi circolate,
vi è anche quella di un interesse d’acquisto
del Politecnico di Milano).
È infine di alcuni giorni fa la notizia della
decisione del rettore Vago di affidare
all’architetto giapponese Kengo Kuma lo
studio preliminare del progetto del nuovo
insediamento universitario: un’altra mossa
importante che servirà a mettere qualche
punto fermo di un puzzle difficile da
comporre.
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Anche Assolombarda in campo
Risale addirittura al novembre del 2014 la
proposta per il post Expo del Presidente di
Assolombarda, Gianfelice Rocca, che ha
proposto la creazione di Nexpo, la Silicon
Valley italiana. Un luogo di innovazione,
di tecnologie d’avanguardia, un centro
di attrazione internazionale. Una smart
city capace di attirare investimenti italiani
ed europei. Detta in altri termini, l’idea di
Assolombarda, sfruttando le potenzi alità
del sito espositivo, si qualificherebbe come
“infrastruttura tecnologica per l’erogazione
di servizi IT a privati, imprese e pubbliche
amministrazioni, una cloud farm, e un hub
tecnologico, quale punto di riferimento
per le aziende che generano servizi ad
alto valore aggiunto sviluppati in chiave
digitale, capace, anche qui, di sfruttare la
Il primo e unico masterplan elaborato da Arexpo nel marzo del 2014.
Doveva servire alla gara pubblica per l’acquisizione delle aree, gara andata poi deserta.
In verde, le aree destinate a parco pluritematico: sono 440 mila metri quadrati (fonte, Arexpo)