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limiti perfettamente ragionevoli.
La cosa che più ci lascia perplessi quando
ci si imbatte in una segnaletica che obbliga
gli automobilisti a procedere in modo
incoerente, causando il cosiddetto “traffico
ad elastico”, è che i limiti di velocità imposti
sulle strade italiane siano gli stessi di
cinquant’anni fa (in alcuni casi sono stati
addirittura abbassati) mentre le auto hanno
fatto giganteschi passi in avanti da allora.
Come è possibile, dunque, che nonostante
le nuove tecnologie in materia di rifacimento
del manto stradale e nonostante le sempre
maggiori dotazioni di sicurezza che
equipaggiano di serie le nostre auto (ABS
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e cruise control, per citarne alcuni) siamo
costretti a viaggiare alla stessa velocità
imposta ad auto con freni a tamburo? Non
abbiamo una risposta a questa domanda,
ma una speranza sì: che gli enti responsabili
delle strade comincino a responsabilizzarsi
un po’ di più e che coloro cui è delegato il
controllo della sicurezza sulle nostre strade
inizino ad agire in un’ottica meno punitiva e
più preventiva. Ce la faremo ad adeguarci
al nostro tempo, ora che in Italia il numero
delle Smart Cities è in continua a crescita?
Ai posteri l’ardua sentenza!