City Life Magazine 11 | Page 30

30 CITY LIFE MAGAZINE N.11 LAURA CASTELLETTI Vicesindaco e Assessore alla Cultura Creatività e Innovazione del Comune di Brescia MAURIZIO MELIS Giornalista e conduttore della trasmissione Smart City su Radio 24, Il sole 24 Ore A distanza di anni, e grazie a una spinta internazionale al contenimento del consumo di risorse e al tentativo di regolamentare congreghe abitative sempre più massificate, la smart city è oggi una definizione labile, che ogni città si cuce addosso secondo le proprie priorità. O meglio: secondo indirizzi stabiliti dai vertici amministrativi, su cui ricadono e si combinano fattori complessi e non sempre nettamente distinguibili, come la qualità del territorio, i poteri industriali, il grado di consapevolezza e di richieste che l’amministrazione è disposta a raccogliere dai propri cittadini. Se la socialità 2.0 ha trovato nelle dinamiche dei grandi colossi di internet, come Facebook e Hi5, una sorta di standard relazionale, lo stesso non si può dire per il modello urbano più adeguato a sostenere la crescita che attende le città nei prossimi decenni. Certo: l’intervento tecnologico è immediato e spesso di natura economica: la sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica, ad esempio, è uno step ormai praticamente dovuto per entrare nel novero delle smart cities, così come l’applicazione di tecnologie complesse e dialoganti in settori quali l’energia, la mobilità, la virtualizzazione delle procedure burocratiche. Complici anche stanziamenti pubblici e capitoli internazionali di investimento tramite bando, gli amministratori delle città oggi si alleano, compongono progetti ambiziosi, sovraintendono a dimostratori con un alto grado di replicabilità e applicazione in contesti e scenari complessi. In cordata con grandi aziende e realtà operative sul territorio urbano, testano concretamente il loro modello di città nel tentativo di creare occupazione, efficienza, economia. A pochi anni dalla teorizzazione di una città del futuro, le città si sono trasformate in laboratorio e si sono messe in gioco con le risorse e le forze che sono riuscite a reperire per dimostrare, in prima istanza a sé stesse, che il cambiamento non solo è possibile ma ha un valore concretamente misurabile. Nessuno può più mettere in discussione che il percorso verso la smart city sia concreto e reale. Non solo: attraverso la sollecitazione (e l’ambizione) di nuovi mercati, le città fanno rete attraverso il confronto e la replicabilità. Resta solo un aspetto da chiarire. Ed è quello che fa della città ciò che deve essere: un luogo per il futuro dei suoi abitanti, dove si