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Grazie alla digitalizzazione del territorio, gli analisti
possono generare mappe, una categoria di
informazioni molto usabile e facile da comprendere,
rappresentative degli aspetti che maggiormente
influenzano lo sviluppo di una comunità locale
L
a transizione del sistema energetico da
una configurazione basata su grandi
impianti alimentati a fonti fossili verso
una configurazione composta da impianti
distribuiti di taglia ridotta alimentati
a fonti rinnovabili richiede un grande
impegno soprattutto alle amministrazioni
locali. Il ruolo riconosciuto a tale livello
di governance è quanto mai centrale
e iniziative che vanno in questo senso
si stanno diffondendo velocemente e
incontrando un notevole successo, vedi il
“Patto dei Sindaci”.
Anche la popolazione sta dimostrando
un sempre maggiore interesse sia verso il
territorio, sia verso le politiche energetiche
che, sullo stesso, hanno forte impatto.
Cittadini e amministrazioni nella rincorsa
verso lo stesso obiettivo hanno due
necessità differenti: i primi desiderano
capire cosa abbia portato alla definizione
delle politiche energetiche poste in essere,
le assunzioni e le ipotesi che stanno alla
base delle stesse politiche, i mezzi e i
costi per raggiungerle. Le amministrazioni
sono alla ricerca di dati e metodologie
per sviluppare solide elaborazioni, analisi
e scenari in grado di comparare differenti
percorsi di sviluppo confrontandone
costi e benefici. Entrambi sentono la
necessità di avere una piattaforma in
grado di tradurre complicati dati territoriali,
economici, sociali e ambientali in una forma
facilmente comprensibile. Tali bisogni
possono essere soddisfatti mediante le
piattaforme GIS (Geographical Information
System) una particolare classe di software
informatici in grado di gestire e visualizzare
informazioni la cui caratteristica è di essere
posizionate nello spazio (geo-referenziate)
e di rappresentare in formato digitale le
caratteristiche del territorio.