City Life Magazine 08 | Page 17

FEATURES 17 Veniamo ad occuparci di un altro grande tema che l’opinione pubblica generale, ed in modo particolare i nostri lettori, avvertono come opprimente e la sperimentano tutti i giorni: la mobilità urbana. Per l’italiano medio, l’auto privata resta ancora uno status symbol e non la molla: su 100 abitanti, il numero di auto è costantemente superiore alla metà, con le punte di Roma (68 vetture per 100 abitanti) Torino (60) Napoli (57), là dove gli abitanti di Parigi, Barcellona o Vienna possiedono mediamente meno di un’autovettura ogni due, mentre addirittura quelli di Londra e Berlino una ogni tre. In un simile contesto come procedere? Con una normativa restringente? Con una premiante? Potenziando il trasporto pubblico sebbene ci si trovi in condizioni finanziarie disastrose? “La mobilità sostenibile è un pool di fattori e per attivarla ci vogliono due requisiti di fondo: la volontà politica che riconosca ed imponga la “mission” come una delle priorità da dover perseguire nel medio periodo; e poi, secondo fattore, un’elevata competenza tecnica, grazie alla quale si possono individuare e proporre le soluzioni più idonee per ogni dato territorio urbano. Va tenuto presente che la mobilità è un sistema complesso che richiede interventi simultanei su tante componenti. È infatti difficile che la soluzione del problema ricada su una singola voce, sebbene importante; al contrario è l’assemblaggio dei molteplici tasselli inseriti al loro posto che consente la ricomposizione dell’intero contesto. Possiamo ricordare lo sviluppo di piste ciclabili e pedonali, le zone pedonali oltre che nel centro storico anche nelle periferie, le corsie riservate per il mezzo pubblico in tutta la città e via dicendo. È l’integrazione dei diversi fattori la chiave di soluzione per la mobilità. Se invece dovessi enucleare un preponderante fattore di ostacolo alla circolazione, indicherei la consegna delle merci presso la piccola e media distribuzione, che quasi mai viene fatta con modalità ecocompatibili e sempre in orari di coincidenza con le punte di traffico. Sembra una cosa banale, ed invece ha un impatto grandissimo sulla fluidità della mobilità e sul livello di inquinamento atmosferico”.