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Veniamo ad occuparci di un altro grande tema che
l’opinione pubblica generale, ed in modo particolare
i nostri lettori, avvertono come opprimente e la
sperimentano tutti i giorni: la mobilità urbana. Per
l’italiano medio, l’auto privata resta ancora uno
status symbol e non la molla: su 100 abitanti, il
numero di auto è costantemente superiore alla
metà, con le punte di Roma (68 vetture per 100
abitanti) Torino (60) Napoli (57), là dove gli abitanti di
Parigi, Barcellona o Vienna possiedono mediamente
meno di un’autovettura ogni due, mentre addirittura
quelli di Londra e Berlino una ogni tre. In un simile
contesto come procedere? Con una normativa
restringente? Con una premiante? Potenziando il
trasporto pubblico sebbene ci si trovi in condizioni
finanziarie disastrose?
“La mobilità sostenibile è un pool di fattori e per
attivarla ci vogliono due requisiti di fondo: la volontà
politica che riconosca ed imponga la “mission”
come una delle priorità da dover perseguire nel
medio periodo; e poi, secondo fattore, un’elevata
competenza tecnica, grazie alla quale si possono
individuare e proporre le soluzioni più idonee per
ogni dato territorio urbano.
Va tenuto presente che la mobilità è un sistema
complesso che richiede interventi simultanei
su tante componenti. È infatti difficile che la
soluzione del problema ricada su una singola voce,
sebbene importante; al contrario è l’assemblaggio
dei molteplici tasselli inseriti al loro posto che
consente la ricomposizione dell’intero contesto.
Possiamo ricordare lo sviluppo di piste ciclabili
e pedonali, le zone pedonali oltre che nel centro
storico anche nelle periferie, le corsie riservate per
il mezzo pubblico in tutta la città e via dicendo.
È l’integrazione dei diversi fattori la chiave di
soluzione per la mobilità.
Se invece dovessi enucleare un preponderante
fattore di ostacolo alla circolazione, indicherei
la consegna delle merci presso la piccola e
media distribuzione, che quasi mai viene fatta
con modalità ecocompatibili e sempre in orari
di coincidenza con le punte di traffico. Sembra
una cosa banale, ed invece ha un impatto
grandissimo sulla fluidità della mobilità e sul livello
di inquinamento atmosferico”.