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CITY LIFE MAGAZINE
valutazioni coerenti sul valore del veicolo al
momento della vendita.
Ugualmente incidono fattori come le
prestazioni, l’estetica e il fattore comodità.
Il luogo e i tempi di ricarica rimangono
due elementi sui quali molti intervistati
si soffermano, spesso mettendoli in
relazione alla carenza di una adeguata rete
infrastrutturale (in sostanza, le colonnine di
ricarica).
Non c’è dubbio che la diffusione dei veicoli
elettrici (e qui s’intende solo elettrici e
non ibridi) è differente da Paese a Paese.
Anche in forza delle diverse politiche di
incentivazione all’acquisto attuate dai
governi.
In Italia, attualmente sono 53mila i veicoli
elettrici circolanti. Una cifra all’apparenza
molto rilevante. Tuttavia, andando nel
dettaglio si scopre che di questi 35mila
sono motocicli, 4.500 quadricicli, 950
autobus, mentre 8.700 sono mezzi adibiti al
trasporto merci e 3.100 a quello di persone.
Dai dati del 2012 emerge che in Francia
sono state vendute 5.663 auto elettriche
con incentivi che ammontano ad un
massimo di 7.000 euro (o al 30% del
prezzo del veicolo). In Germania, le
immatricolazioni sono state oltre 2.900
senza nessuna incentivazione prevista,
mentre nel Regno Unito non si sono
superate le 1.200 vetture. Invece sono state
più di 5.000 le auto elettriche circolanti
nei Paesi Bassi l’anno scorso. Continua,
dunque, la tradizione di forte penetrazione
dei veicoli elettrici e ibridi nel mercato
olandese, anche se il governo locale non
prevede incentivi diretti sull’acquisto
(ma forme di esenzione da imposte quali
immatricolazione e tassa di circolazione).
Gli Stati Uniti, invece, sono al primo posto
mondiale per numero di auto ibride plugin circolanti, con minor interesse di quel
mercato per l’all electric.
Esistono poi realtà come il Giappone e la
Norvegia, dove i dati di vendita superano
le decine di migliaia. Nel primo caso, nel
periodo 2009-2012 sono state vendute
oltre 28mila auto elettriche; l’anno scorso