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CIG MAGAZINE 26 dell’ordine anche delle migliaia di tonnellate di metri cubi giornaliere a seconda delle dimensioni dei siti di stoccaggio. Ma dove va questo Boil Off Gas? Chiaramente a seconda del tipo di impianto che stiamo analizzando, potrà essere utilizzato per la produzione di energia elettrica (non è il caso di due dei tre impianti in Italia), oppure essere reimmesso nella rete di metanodotti. Il Boil Off Gas è caratterizzato da un range all’interno del quale è possibile o meno l’immissione all’interno della rete dei metanodotti. La formula dell’indice di Wobbe è quella che troviamo nei codici di rigassificazione e di rete, quindi di GNL Italia piuttosto che di Snam Rete Gas, è data dal rapporto del potere calorifico superiore diviso per il rapporto fra la densità fra la miscela di LNG e l’aria. In virtù di ciò è determinato un range nel quale il gas è considerato intercambiale, quindi può essere immesse nella rete dei metanodotti. Per quanto attiene alla parte di invecchiamento del LNG, la preoccupazione riguarda il superamento di certi valori dell’indice di Wobbe, valori tali da non poter essere ricevuto tout court all’interno della rete. Di conseguenza, tutti gli impianti di rigassificazione, soprattutto quelli che sono caratterizzati da un funzionamento discontinuo, devono dotarsi di facilities, affinché l’indice di Wobbe possa essere ridotto. Come? Semplicemente addizionando azoto, oppure aria. Ciò ovviamente anche nel caso in cui l’indice di Wobbe sia più basso del limite inferiore richiesto dalla rete; questo può verificarsi là dove dagli impianti di liquefazione arrivi un gas particolarmente puro, a concentrazione di metano, che peraltro è apprezzato, poiché dal punto di vista della combustione garantisce il miglior