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della gestione degli impianti di
rigassificazione, soprattutto in
situazioni nelle quali – come
quella in corso di due dei tre
impianti (italiani) – non c’è il ciclo
di carico e scarico continuo, che
è quella dell’invecchiamento del
GNL insieme agli impianti. In
termini tecnici, l’invecchiamento
viene misurato attraverso
l’evaporazione della miscela in
fase di ebollizione, fenomeno
che in gergo tecnico viene
chiamato Boil Off Gas (BOG), e
determina un mutamento delle
caratteristiche del GNL. Quindi
nel corso dei giorni e dei mesi e,
malauguratamente anche degli
anni, il GNL stoccato all’interno
di qualsivoglia deposito, sia
esso onshore che offshore,
muta le proprie caratteristiche:
diminuisce di quantità e
incrementa sia la propria
densità che il proprio potere
calorifico/indice di Wobbe.
Quindi è importantissimo in
queste fasi soprattutto cercare
di capire come, quanto e per
quanto tempo il gas naturale
liquefatto dovrà essere
mantenuto stoccato all’interno
del serbatoio. Come ordine di
grandezza possiamo pensare
a produzioni di gas naturale
GNL
Indonesia Trinidad de Tobago, e
relativamente da poco gli Stati
Uniti e il Canada che hanno dei
grossi progetti di sviluppo.
Sulla parte rigassificazione, è in
parte il contrario: c’è lo scarico
delle navi metaniere verso un
serbatoio di stoccaggio, poi
l’incremento prima di pressione
e poi di temperatura, quindi
viene rigassificato affinché
possa essere immesso nella
rete del gas naturale. Durante
il tragitto, cioè iFl trasporto
delle navi metaniere, dal punto
di produzione/di liquefazione
a quello di rigassificazione,
il GNL modifica le proprie
caratteristiche, in quanto
essendo conservato sotto
pressione atmosferica è in
continua di ebollizione. Se
all’i 旦